Aggressioni ai sanitari, Zaffini (FdI): "Troppe violenze, è ora di dire basta"
Per il senatore di Fratelli d'Italia, a chi opera in strutture come Sert e pronto soccorso andrebbe riconosciuta "la qualifica di pubblico ufficiale": "Ce ne occuperemo quanto prima in commissione Sanità"
Di NS
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"La violenza contro gli operatori sanitari ormai è diventata cronaca nera. Inaccettabile. L’aggressione avvenuta ieri all’Ospedale dell’Aquila ai danni di una psichiatra è solo l’ultimo episodio di una situazione che ci vede ormai quasi ogni giorno commentare notizie di questo tipo". a sottolinearlo è il presidente della commissione Affari sociali, sanità e Lavoro del Senato, Franco Zaffini (FdI).
"Il personale sanitario è già sottoposto a ritmi di lavoro sicuramente innaturali a causa della carenza di tutte le professioni sanitarie, situazione che ci è stata consegnata dalla programmazione sbagliata dei governi che ci hanno preceduto, con stipendi che non sono sicuramente in linea con i parametri europei e come se non bastasse sottoposto anche a reati penali a causa di una normativa solo italiana (e messicana) che vede i professionisti della sanità portati troppo spesso in tribunale per errori presunti o reali, ma compiuti in ogni caso nell’esercizio del proprio lavoro, in totale buona fede e laddove senza colpa", prosegue. Ragion per cui, secondo Zaffini, "non possono anche essere sottoposti alle violenze fisiche (e manco a dirlo verbali), come nel caso che stiamo commentando e come nei ripetuti precedenti anche gravissimi che li hanno visti addirittura perdere la vita"
Per Zaffini, dunque, "è fondamentale assumere subito un nuovo atteggiamento e devono essere coinvolte necessariamente le forze dell’ordine, perchè ormai questo problema è tema di ordine pubblico. Sono sempre più convinto che soprattutto in alcune strutture sensibili come i pronto soccorso, i Sert e i Servizi territoriali vada garantita la presenza delle forze dell’ordine", salvo poi arrivare a un "provvedimento legislativo di sistema che a mio avviso deve riconoscere al medico in servizio presso queste strutture e ad alcuni punti di contatto con sofferenze dipendenze e marginalità, la qualifica di pubblico ufficiale. Tutto questo - conclude - lo affronteremo quanto prima nella Commissione X del Senato, da me presieduta".
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