11 Febbraio 2025

La riforma dei medici di famiglia? Strada sempre più obbligata

Il ministro Schillaci: "Nessuno vuole togliere al cittadino la possibilità di scegliersi il proprio medico, ma la situazione così com'è non funziona". E sulle liste d'attesa ribatte: "Ci sono tante pratiche che vanno migliorate, la legge lo consente senza bisogno di decreti attuativi"

Di NS
Foto di Julio Cèsar Velásquez Mejía

La riforma dei medici di famiglia 's’ha da fare'. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, torna a parlare del futuro che attende gli Mmg. In un'intervista al Sole 24 ore rassicura sul fatto che "nessuno vuol togliere la libertà al cittadino di scegliersi il proprio medico di famiglia. Però - aggiunge- oggi la situazione così com'è non funziona. Lo vediamo dal fatto che sempre meno giovani scelgono di fare il medico di famiglia. È necessario avere il coraggio di fare un cambiamento che vada nella direzione di offrire una sanità pubblica migliore ai cittadini".

 

Proprio sull’ipotesi, che è sul tavolo, dei giovani medici come dipendenti nelle Case di comunità, il ministro prende tempo: "Ne stiamo discutendo con le Regioni e ovviamente teniamo anche in considerazione quelle che sono le opinioni dei medici di medicina generale. Io credo però che sulle Case di comunità e sulla medicina territoriale non possiamo assolutamente arretrare: abbiamo bisogno della leale collaborazione dei medici di medicina generale e sono certo che ci sarà per far funzionare meglio la medicina territoriale, visto che da questa dipende tanti problemi come il sovraffollamento del pronto soccorso e poi - osserva - bisogna anche stare a sentire quelle che sono le esigenze dei nuovi medici".
Secondo Schillaci, infatti, "i più giovani magari vogliono avere un tipo di lavoro diverso. Se non scelgono oggi di fare il medico di famiglia dobbiamo capire che le regole vanno cambiate da subito e bisogna far sì che la medicina generale diventi una specializzazione di tipo universitario. Basta con corsi diversi da regione a regione".

 

Il titolare del dicastero di Lungotevere Ripa parla anche delle liste d’attesa, tema di forte attrito con le opposizioni ma anche nodo sul quale persiste un grande malcontento da parte dei cittadini. "L'attenzione del ministero sul problema delle liste d'attesa veniva ben prima delle elezioni europee", mette subito in chiaro il ministro. Per poi aggiungere: "Il dato significativo e che ci sono notevoli miglioramenti ma ancora ci sono tante pratiche che vanno migliorate e la legge lo consente senza bisogno di decreti attuativi che, tra l'altro, sono tutti in via di emanazione. Penso al Cup unico o al divieto assoluto di chiudere le liste d'attesa e le prenotazioni".

 

 

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