Sanità: i nuovi equilibri dopo il voto Rsu atterrano sul tavolo del contratto

Domani incontro interlocutorio all'Aran: manca ancora l'atto di indirizzo aggiuntivo delle Regioni che arriverà i primi di maggio. Il Nursind: "Sugli infermieri i giornali sparano cifre a caso"
di Ulisse Spinnato Vega
Domani sarà ancora un incontro interlocutorio quello tra Aran e i sindacati per il rinnovo del contratto del comparto sanità. Non è arrivato l'atto di indirizzo aggiuntivo delle Regioni per lo stanziamento dei fondi sullo sblocco del salario accessorio (49,28 milioni di euro) e sul nuovo ordinamento professionale (127,57 milioni), ma le carte sono in fase di recapito. Gira voce, infatti, che ci sia l'accordo tra Stato e governatori per il rinnovo degli enti locali, dunque a questo punto la sanità non può che ricalcare fedelmente.
Morale: ai primi di maggio dovrebbe partire in concreto la trattativa che ha ormai come focus i quasi 177 milioni collegati alle due voci che ancora rappresentano un'incognita, visto che sono già vincolati sia i 335 milioni dell'indennità di specificità infermieristica sia i 63 milioni di indennità per il personale dei pronto soccorso sia i 100 milioni di indennità di tutela del malato che vanno agli Oss e alle professioni sanitarie (infermieri esclusi).
Il tavolo di domani, comunque, sarà utile per capire che aria tira dopo il voto per le Rsu. Il panorama, infatti, è cambiato: la Cisl ha fatto il pieno di consensi e ha scalzato la Cgil in posizione di leadership nel comparto, mentre tra i sindacati infermieristici il Nursind è l'unico che fa segnare una crescita in termini di preferenze (il calcolo degli iscritti sarà possibile a fine anno). Questo mutamento di equilibri inciderà sul negoziato? Sicuramente la Cisl è il sindacato tradizionalmente più vicino alle posizioni del governo, quindi c'è da scommettere che il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, avrà accolto con favore l'esito delle consultazioni per le Rsu. Â
In ogni caso, visto il ritardo accumulato sul cronoprogramma sbandierato dallo stesso Brunetta a fine 2021, la speranza è che non ci siano nuovi intoppi nella trattativa. "Mancano i soldi da troppo tempo, bisogna sbrigarsi, anche perchè i tempi della burocrazia comunque ci porteranno in autunno. Chiediamo nel frattempo correttezza alla parte datoriale: non bisogna far trapelare numeri che non stanno nè in cielo nè in terra", denuncia il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega.
Il riferimento è alle cifre diffuse da qualche organo di stampa che parla di aumenti da 204 euro lordi e 193 netti per gli infermieri. "A parte che 204 euro diventano, al netto, circa 110-115 euro, ma comunque anche quel riferimento lordo è sbagliato – aggiunge Bottega –. Ad oggi abbiamo solo i 70 euro lordi di indennità di specificità più l'aumento tabellare che ci portano a un totale di circa 140 euro lordi. E ovviamente – conclude il segretario Nursind – come infermieri non possiamo accontentarci di cifre che mortificano la nostra professione e i sacrifici che due anni di pandemia ci hanno imposto".