Covid, Anelli: "Proteggere i fragili con mascherine, distanziamento e vaccini"

Il presidente Fnomceo: "Duemila morti al mese. E' il prezzo della libertà dopo l'allentamento delle restrizioni". E sui Pronto soccorso chiede un "intervento straordinario" da parte del Governo
di NS
"Duemila morti al mese: questo il prezzo per la libertà che deriva dall'allentamento delle restrizioni anti-Covid". Il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli, torna a ripeterlo ai microfoni di Radio24. "La pressione sulle strutture sanitarie - spiega - si fa sentire sul territorio in maniera notevole, perchè abbiamo oltre un milione di positivi testati ufficialmente e probabilmente un altro milione che non hanno fatto i test ufficiali. Nonostante questa sia una forma abbastanza benevola, che non crea tantissimi problemi, visti i numeri tanto elevati sta producendo un aumento leggero dei ricoveri e comunque un numero discreto di morti. La nostra libertà - sottolinea - la paghiamo in termini di mortalità per i fragili: in questo momento siamo circa a 2mila morti al mese".
Secondo il numero uno della Fnomceo, "essere responsabili significa oggi proteggere soprattutto le persone più fragili; quindi, mantenere le distanze e lìdove non è possibile mantenere le distanze usare ancora la mascherina il più possibile, nei luoghi naturalmente molto affollati. Questa dovrebbe essere la caratteristica della nostra estate". Anelli consiglia ancora una volta ai soggetti fragili di "fare la quarta dose di vaccino, perchè aumentare oggi il tasso di anticorpi significa proteggersi di fronte a una reinfezione". Per poi invitare il Governo a "essere ancora una volta molto efficiente nel prenotare le dosi del vaccino del bivalente, che dovrebbe arrivare penso ad ottobre".
Infine, la situazione nei Pronto soccorso e sul territorio. Il presidente della Fnomceo torna a chiedere un intervento straordinario per dare maggiore dignità al lavoro dei medici e dei professionisti sanitari. "Sul pronto soccorso -Â afferma - noi scontiamo delle politiche che sono state sbagliate totalmente negli ultimi 10 anni, la programmazione è saltata completamente. Ci ha messo ora, come dire, una pezza il ministro Speranza, aumentando il numero delle borse di specializzazione, ma avremo gli effetti positivi fra tre-quattro anni, quindi avremo un periodo ancora difficile".
La richiesta al Governo, in sintesi, è quella di un intervento straordinario per dare maggiore dignità al lavoro e intervenire con un finanziamento straordinario destinato ai professionisti "perchè oggi solo in questa maniera, riconoscendo il lavoro al pronto soccorso come un lavoro fortemente usurante e poco motivante da un punto di vista proprio economico, si può tentare di risolvere il problema. Le imposizioni, secondo me, difficilmente risolvono la questione del pronto soccorso. Poi bisogna cambiare i modelli di programmazione: non è possibile che ogni volta che arriviamo in estate, o di fronte a una pandemia o una epidemia, andiamo in crisi. Quindi - aggiunge - bisogna prevedere modelli che si possono adattare facilmente con un numero sufficiente di professionisti".
Anelli sottolinea infine come le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) "abbiano assolto il loro dovere in maniera assolutamente egregia". Ma, aggiunge anche: "Ora che siamo in una fase di ordinaria organizzazione bisogna potenziarle, attraverso l'utilizzo di infermieri, di altri professionisti che diano una mano ai medici di famiglia che sono stati lasciati da soli".