Covid, da lunedìbooster con nuovi vaccini per le categorie a rischio
Entro settembre arriveranno 18,9 milioni di dosi. Quelle disponibili sono già state distribuite alle Regioni

Ottenuto il via libera da Ema, Aifa e European centre for disease prevention and control, da lunedì 12 settembre in Italia proseguirà la campagna vaccinale contro il Covid-19 con le somministrazioni delle dosi booster dei nuovi "vaccini bivalenti", adattati, prodotti da Pfizer-BioNtech e da Moderna "aggiornati" per combattere le nuove varianti. Lo hanno annunciato oggi il presidente del Consiglio superiore di sanità (Iss), Franco Locatelli, il direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Nicola Magrini, e il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.
Entro settembre arriveranno 18,9 milioni di dosi, che saranno seguite da altre nei mesi successivi. Le dosi disponibili sono già state distribuite alle Regioni e da lunedì coloro che si sono prenotati per il booster potranno già riceverle.
Pur essendo autorizzato per soggetti "oltre i 12 anni che hanno ricevuto il ciclo di vaccinazione primaria (due dosi di Rna)", il nuovo vaccino è indicato "prioritariamente" alle cosiddette "categorie a rischio" allo scopo di proteggerli "da malattia grave e potenzialmente fatale". Si tratta quindi di anziani, grandi anziani e soggetti fragili, ma la dose booster al centro della campagna di quest'autunno è consigliata anche per il personale sanitario. Una platea complessiva calcolata tra i 15 e i 20 milioni di persone. Un eventuale richiamo (al momento non previsto) sarà da fare non prima di 4 mesi dall'ultima somministrazione.
"Pochi giorni fa sulla più prestigiosa rivista di medicina, il 'The New England Journal of Medicine', è stato chiaramente sottolineato come dal primo anno del loro impiego i vaccini hanno permesso di salvare qualcosa come 20 milioni di vite" ha affermato Franco Locatelli, sottolineando come questo sia “indicativo di quanto sono stati efficaci e giustificano colleghi autorevolissimi come Anthony Fauci, che hanno definito i vaccini contro Sars-Covid 2, come un vero e proprio trionfo della medicina e della scienza".
"Il vaccino bivalente si è dimostrato in grado di generare una risposta di anticorpi neutralizzanti decisamente significativa ovviamente contro Omicron BA.1, ma anche contro BA.4 e BA.5, le due varianti oggi prevalenti nel nostro Paese (più del 96% di tutti i ceppi che sono isolati in Italia). Quindi questi vaccini rappresentano un'ulteriore arma che abbiamo oggi a disposizione per prevenire lo sviluppo di patologia grave che eventi fatali", ha spiegato. La raccomandazione alle istituzioni sanitarie è quella di “dare ulteriore continuità alla campagna vaccinale proprio per conferire ulteriore protezione alle persone che abitano nel nostro Paese".
"Siamo all'inizio di una stagione autunnale che vede nella vaccinazione un fattore molto importante per tutti i soggetti a rischio, coloro per i quali è raccomandato questo 'richiamo' o 'booster'", ha affermato il direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco, Nicola Magrini, aggiungendo che "siamo in continuità con le raccomandazioni già vigenti di quarta dose per i soggetti a rischio e l'arrivo di questo nuovo vaccino duplice a nostro avviso dovrebbe rafforzare il convincimento a iniziare una vaccinazione da parte delle categorie a rischio per età e per patologie concomitanti". "E' un primo passo importante, da lunedì si potrà iniziare a livello regionale - ha concluso Magrini - e altri vaccini arriveranno successivamente".
"Ci troviamo di fronte ad un cambio di paradigma: all'inizio pensavamo, raggiungendo una copertura vaccinale elevata, di bloccare completamente la circolazione dell'infezione, dopo abbiamo verificato che, a causa di una serie di fattori, si riesce a tenere sotto controllo l'epidemia solo grazie alla vaccinazione", ha spiegato infine, il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, aggiungendo che "tutti i vaccini che abbiamo utilizzato fino ad ora si sono dimostrati efficacissimi nel proteggere dall'ospedalizzazione, dalla malattia grave e dalla morte". "Il cambio di paradigma ci porta verso la protezione dalla malattia grave delle persone a rischio, una tipologia di strategia di campagna vaccinale che ricorda molto quella dell'influenza", ha proseguito Rezza, sottolineando che "la strategia vaccinale si aggiornerà anche sulla base dell'andamento epidemiologico".
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