Via libera definitivo al Dl Aiuti bis, ecco le misure per la sanità
Si aggiungono 15 milioni per il bonus psicologo e viene prorogato al 31 dicembre lo smart working in favore dei fragili. Diverse norme riguardano il riparto regionale del finanziamento al Ssn
Di U.S.V.
Via libera definitivo del Senato al dl Aiuti bis, con un pacchetto da 17 miliardi per rispondere al caro prezzi e alla crisi energetica composto da misure a favore di famiglie e imprese. Diverse le novità anche sul terreno della sanità. Salta subito all’occhio, innanzitutto, l’incremento e la ripartizione regionale delle risorse a favore dell’Inps per il bonus psicologo. Si passa da 10 a 25 milioni sul solo 2022 e i 15 milioni in più verranno coperti con l’aumento del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard.
Altra norma su cui molto si è discusso negli ultimi mesi è il diritto allo smart working per i fragili nel settore privato (compatibilmente con le caratteristiche della prestazione): il termine era scaduto il 31 luglio scorso, ora il decreto lo proroga al 31 dicembre, anche nell’ottica di una possibile recrudescenza autunnale della pandemia da Covid. Le risorse derivano dal Fondo sociale per l'occupazione del ministero del Lavoro.
Il provvedimento contiene poi una disciplina transitoria, che deroga la normativa ordinaria, circa le procedure di ripiano del superamento dei limiti di spesa regionale per i dispositivi medici. Le novità riguardano l’eventuale accertamento di sforamenti da parte delle Regioni negli anni 2015-2018 e la successiva fase di ripiano. Viene modificata pure la disciplina sui limiti della spesa farmaceutica ospedaliera per acquisti diretti: di fronte a superamenti accertati delle soglie, si fissa al 31 ottobre dell’anno successivo a quello di riferimento il termine entro cui l’Aifa dovrà determinare la quota di ripiano attribuita ad ogni azienda farmaceutica interessata e ripartita per ciascuna Regione. Si prevede infine un meccanismo di compensazione nelle situazioni in cui le imprese farmaceutiche non versino il dovuto alle Regioni sulla base delle stesse quote di ripiano; dunque, gli enti dovranno trasmettere annualmente all’Aifa una relazione ad hoc sui recuperi effettuati.
Nasce poi un fondo da 200 milioni per il 2022 dedicato alla partecipazione dell'Italia a due iniziative multilaterali in materia di salute, che riguardano rispettivamente la prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie e l'acquisto di vaccini contro il Covid destinati ai Paesi a reddito medio e basso. I fondi necessari vengono recuperati tra quelli stanziati e non spesi per l’emergenza virus.
In chiusura, il decreto reca alcune norme relative al riparto regionale del finanziamento del Ssn. Intanto, si estende all’anno in corso una misura transitoria secondo cui, per determinare il fabbisogno standard dei singoli enti territoriali, si prendono a riferimento le cinque Regioni migliori per qualità, appropriatezza ed efficienza dei servizi erogati, rispettando l’equilibrio economico. Un’altra norma transitoria estesa al 2022 prevede che il 15% del finanziamento sia suddiviso sulla base della popolazione regionale residente, mentre il criterio di riparto basato sul fabbisogno sanitario standard si applica solo al restante 85%. Ricalibrate infine pure alcune scadenze temporali per la definizione del riparto 2022 e per l’adozione del decreto ministeriale che modula il valore del fabbisogno standard.
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