05 Ottobre 2022

Comparto sanità, arriva il via libera del Cdm al rinnovo del contratto

Soddisfatti i ministri per la Pa e della Salute. Brunetta: "Insieme con l'ok al Dpr concorsi si chiude il cerchio per il rilancio del capitale umano pubblico". Speranza: "Aumentano salari e tutele"

Di NS
Comparto sanità,  arriva il via libera del Cdm al rinnovo del contratto

Il Consiglio dei ministri di oggi ha dato il via libera al rinnovo del Ccnl del comparto sanità per il triennio 2019-2021. Un disco verde che tra i professionisti sanitari, infermieri in testa, era molto atteso, visto che l’ipotesi di contratto era stata sottoscritta all’Aran il 15 giugno scorso.

Dato che il Cdm ha licenziato anche il Dpr di riforma del regolamento sui concorsi e le assunzioni nella Pa, il titolare del dicastero di Palazzo Vidoni, Renato Brunetta, ha avuto buon gioco nel dire che il “doppio via libera chiude il cerchio” rispetto al suo lavoro portato avanti da ministro del Governo Draghi “con un unico obiettivo” e cioè “la valorizzazione e il rilancio del capitale umano e il rinnovo di tutti i contratti di lavoro nella Pubblica amministrazione".

“Voglio ricordare - ha poi sottolineato a proposito del contratto - che non solo mettiamo più risorse nelle buste paga di quasi 600mila professionisti sanitari e operatori del Ssn, ma valorizziamo il loro operato e introduciamo innovazioni che il settore aspettava da tempo, riconoscendo anche l’impegno in prima linea durante l’emergenza Covid”. Gli operatori sanitari, ha aggiunto Brunetta, “troveranno nelle buste paga - a decorrere dal 1° gennaio 2021 - un incremento medio a regime degli stipendi tabellari di 91 euro per 13 mesi e una rivalutazione dei Fondi destinati alla contrattazione integrativa di 12 euro mese per 13 mensilità. L’accordo, includendo anche le indennità, permette di riconoscere incrementi medi, calcolati su tutto il personale del comparto, di circa 175 euro medi mensili, corrispondenti a una percentuale di rivalutazione del 7,22%".

Di “passo importante per la valorizzazione delle donne e gli uomini del nostro Servizio sanitario nazionale”, infine, ha parlato il ministro uscente della Salute, Roberto Speranza. “Sono loro - ha sottolineato - la risorsa più importante che abbiamo. Per oltre 500mila lavoratori aumentano i salari e le tutele. Per i circa 270mila infermieri ci sono tra i 146 e i 170 euro in più al mese. Aumentare le risorse e valorizzare il ruolo dei nostri professionisti sanitari è la chiave per un sistema salute più vicino a tutti i cittadini”.