L'infermiere scolastico? La Lega pronta a istituire la nuova figura
Intervista a Luca Coletto, responsabile Sanità del partito: "Dovrà essere finanziata con il Fondo sanitario nazionale, senza caricare i costi su scuole o Regioni". La professione in generale "va resa più attrattiva per i giovani"

L'infermiere scolastico potrebbe diventare realtà, con l'avvio dell'iter per la sua istituzione in questa legislatura. Ne è convinta la Lega che sta preparando una proposta di legge da presentare alle Camere appena rinnovate. Nursind Sanità ha fatto il punto con Luca Coletto, responsabile Sanità per il partito di Matteo Salvini. L'idea è quella di inserire questa figura nella scuola dell'infanzia, alla primaria e alle medie, prevedendo un professionista ogni circa 1.200 studenti. Gli stanziamenti verrebbero attinti dal Fondo sanitario nazionale. Per il leghista, infatti, non sarebbe "giusto caricare i costi sulle scuole o sulle Regioni già dissanguate dalla pandemia".
Pensate di presentare una proposta di legge?
Sì, elaboreremo un testo per introdurre questa novità, che in realtà è un ritorno al passato, a quando cioè nelle scuole era prevista la presenza del medico ad esempio per la somministrazione dei vaccini o la misurazione della vista. Ora pensiamo che l'infermiere possa svolgere una importante funzione di sentinella per fare prevenzione, dare i farmaci a chi deve assumerli durante l'orario scolastico e per monitorare lo stato di salute degli studenti.
In che scuole vorreste inserire questa figura?
Sicuramente nell'infanzia, nella primaria e alle medie. Per le scuole superiori credo si debba riflettere perché parliamo di ragazzi più maturi e in parte maggiorenni.
Quanti professionisti servono perché la loro presenza sia efficace?
Noi pensiamo che un infermiere ogni 1.200 alunni sia la dotazione ideale, poi si può modulare la presenza in base alla tipologia di scuola. Comunque, la nostra sarà una proposta aperta al contributo delle altre forze politiche.
Chi sosterrà gli oneri di questa operazione?
Dovrà essere finanziata con il Fondo sanitario nazionale, non credo sia giusto caricare i costi sulle scuole o sulle Regioni che sono già dissanguate dalla pandemia da Covid.
Quali altri progetti intendete portare avanti a favore di questa professione di cui c'è una carenza cronica?
Credo si debba ridare dignità a questa figura, che va resa più attrattiva per i giovani. Questo significa aumentare le retribuzioni e dare la possibilità di fare la libera professione come avviene ora per i medici.
Il Pnrr è l'occasione per realizzare tutti questi progetti?
Il Piano prevede un grande contenitore, le case e gli ospedali di comunità, ma poi per farle funzionare servono risorse umane formate e stanziamenti, altrimenti il rischio è quello di costruire cattedrali nel deserto. Non ce lo possiamo permettere perché con l'aumento dell'aspettativa di vita i nostri anziani hanno sempre più necessità di cure a bassa intensità, ma ad alta presenza territoriale, cioè abbiamo bisogno di molti più infermieri.
Sempre più vicini ai nostri lettori.
Segui Nursind Sanità anche su Telegram