02 Novembre 2022

Contratto, arriva la firma solenne. Nursind: “La battaglia continua”

Siglato oggi in via definitiva l’accordo per il comparto. Tutte le novità, gli aumenti e gli arretrati. Bottega: “Serviranno più risorse per il sistema degli incarichi”. Naddeo (Aran): “Ora vedremo quanti fondi andranno sul rinnovo 2022-2024"

Di Ulisse Spinnato Vega

È il momento di lucidare le stilografiche per la solennità dell’occasione. La firma definitiva odierna del contratto del comparto Sanità chiude un iter che era partito all’inizio di agosto del 2021 con la trattativa all’Aran, poi perfezionata nel giugno scorso, cui sono seguiti tutti i passaggi istituzionali di controllo che hanno blindato l’accordo, malgrado qualche polemica fuori tempo massimo. “Quello di oggi rappresenta un passaggio storico. Siamo però soltanto all’inizio di un cammino tutto da costruire per una piena valorizzazione degli infermieri. È stato gettato un seme, ma bisognerà aspettare il raccolto”, commenta con moderata soddisfazione Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind, uno dei protagonisti dell’intesa. Toni di giubilo anche per il presidente Aran, Antonio Naddeo, che tuttavia già guarda avanti: "Il prossimo Ccnl sarà quello per il triennio 2022-2024, su cui occorre capire quante risorse stanzierà il nuovo governo, una partita che, per adesso, non riguarda l’Aran, ma chi scriverà la legge di Bilancio". 

Gli aumenti a regime per i 550mila lavoratori coinvolti vanno da circa 140 a 170 euro lordi mensili, ma gli operatori di Pronto soccorso possono arrivare a superare anche i 300 euro. Il contratto riscrive l’ordinamento professionale e dunque rivede classificazione e assetti del personale, sostituendo le categorie con le aree. Introduce inoltre il livello della cosiddetta elevata qualificazione, che apre nuove prospettive di progressione verticale. In più, vengono rafforzate le relazioni sindacali e viene data la possibilità di ricevere incarichi di funzione organizzativa o professionale, proprio come avviene per la dirigenza. Tuttavia, serviranno ulteriori risorse, al prossimo rinnovo, per dare sostanza al sistema degli incarichi ed estendere quelli cosiddetti di media ed elevata complessità. Così come servirà un riconoscimento più generoso per il personale disagiato.

Rispetto alle cifre in ballo, secondo i calcoli del Nursind, gli arretrati in busta paga saranno comunque ragguardevoli, considerando il ritardo con cui questo contratto è stato perfezionato (11 mesi dopo la scadenza del triennio di riferimento: 2019-2021). Per gli infermieri, si va dai circa 3.400 euro di un livello D ai 4.000 euro di un Ds6, considerando anche il mese di novembre e la 13esima. Si tratta del totale che include gli arretrati (oltre 1.600 euro per il livello da D in su) dell’indennità di specificità, non ottenuta tramite la contrattazione, ma stabilita e finanziata in legge di Bilancio dal Governo Conte 2. Gli Oss e le altre professioni sanitarie, invece, potranno arrivare fino a 3.200 euro grazie all’indennità di tutela del malato che vale sino a 945 euro, cumulando il 2021 e le mensilità pregresse del 2022. Infine, l’altra voce introdotta da norma primaria è l’indennità di Pronto soccorso, che parte con una anticipazione di 40 euro lordi mensili, ma potrà anche raddoppiare grazie alle intese regionali.    

“Abbiamo condotto una lunga battaglia sull’indennità di specificità – spiega ancora Bottega – e finalmente nell’accordo è stato rivisto tutto il sistema indennitario anche sul fronte del disagio in alcune situazioni lavorative come nei Pronto soccorso. Tuttavia, guardando alle risorse, il fatto che proprio l’indennità di specificità – parliamo di 870 euro lordi l’anno – rappresenti la metà degli incrementi del rinnovo significa che non c’è stata per il resto quella valorizzazione che il sindacato e i professionisti si aspettavano”. Altro tasto dolente riguarda infine la firma stessa dell’intesa “che arriva a contratto scaduto da circa un anno. E, quindi, gli aumenti ottenuti sono lontanissimi dal compensare un’inflazione che viaggia intorno al 10%. Senza contare il gap persistente rispetto agli stipendi europei. Ragion per cui – conclude Bottega – il nostro impegno andrà avanti per rendere gli infermieri sempre più protagonisti del sistema sanitario nazionale”.


Gli incrementi contrattuali secondo l’elaborazione Nursind (excel)


 arretrati rinnovo contratto 


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