Dirigenza medica e sanitaria, al via le trattative all'Aran sul contratto
Dopo l'arrivo dell'atto d'indirizzo, l'Agenzia ha convocato i sindacati per il prossimo 2 febbraio. Zangrillo: "Necessario limitare le esternalizzazioni"

L'arrivo in Aran, l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni, degli atti di indirizzo per il rinnovo dei Ccnl 2019-2021, rispettivamente dei dirigenti delle funzioni centrali e della dirigenza medica e sanitaria, prende ufficialmente il via la stagione delle trattative.
L’Aran ha convocato i sindacati dei medici per il prossimo 2 febbraio, alle ore 10.30. Si tratta di un rinnovo la cui area interessa 134.635 dirigenti, di cui circa 120mila medici.
"A fine 2022 – ricorda il ministro per la Pa Paolo Zangrillo - questo Governo ha concluso accordi attesi da tempo, con la firma definitiva per il rinnovo di tre contratti nazionali di comparti fondamentali per il Paese come sanità, istruzione ed enti locali. Una accelerazione importante nella conclusione della tornata contrattuale 2019-2021, che ha introdotto benefici economici per circa 2,2 milioni di dipendenti, circa l’85% del personale, con un investimento di 5 miliardi di euro. Il dialogo con le parti sociali riprende in questo nuovo anno con ancora maggiore impegno".
Per quanto riguarda l’area Sanità, sottolinea il ministro, "i medici del servizio pubblico riceveranno tutti gli arretrati dovuti. La contingente carenza di personale medico, soprattutto in alcuni ambiti specialistici, e il fenomeno delle dimissioni volontarie determinano la necessità di interventi a livello economico e operativo anche per limitare, per quanto possibile, le esternalizzazioni". L’atto di indirizzo, prosegue, "risponde quindi all’esigenza di incentivare l’ingresso nel Sistema sanitario nazionale dei giovani e di fidelizzare i professionisti che già vi operano, prevedendo sviluppi di carriera, ma anche una migliore armonizzazione tra lavoro e vita privata".
"Il Governo – conclude il titolare del dicastero di Palazzo Vidoni - porrà un’attenzione particolare al comparto utilizzando tutti gli strumenti finanziari possibili per investire risorse in un settore strategico come quello della salute pubblica. Due anni di pandemia ci hanno insegnato tanto, faremo tesoro della criticità emerse non dimenticando l’eccezionalità di una situazione emergenziale a cui non eravamo preparati. Guardiamo dunque al futuro con senso di responsabilità, per avviare una nuova stagione contrattuale, in un confronto costruttivo con le parti sociali, che tenga conto del particolare momento in cui viviamo".
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