Papilloma virus, è responsabile del 5% dei tumori nel mondo
In crescita nella popolazione sessualmente attiva. Tra i tipi di cancro correlato all'Hpv quello della cervice uterina provoca la morte di oltre 300mila donne all'anno

Prevenire e combattere l'Hpv-Human papilloma virus, la malattia sessualmente trasmessa più diffusa al mondo, oggi è più semplice grazie ai programmi di screening, alla vaccinazione e a cure innovative sempre più efficaci. Ma occorre tempestività, multidisciplinarietà e un livello avanzato di sviluppo del sistema sanitario. Diversamente, la malattia può svilupparsi. E infatti l'infezione oggi interessa oltre l'80% (4 persone su 5) della popolazione sessualmente attiva di entrambi i sessi. Oggi sappiamo che l'Hpv provoca il 5% di tutti i tumori nel mondo.
Ecco perché bisogna unire le forze e concentrare gli sforzi non solo dal punto di vista della ricerca medica e dell'applicazione clinica, ma anche dell'organizzazione dei sistemi sanitari, per ridurre l'incidenza dell'infezione e le conseguenze spesso gravi cui dà seguito se non curata in tempo. Di questo approccio integrato alla sfida contro l'Hpv si parlerà a Pisa l'8 giugno con i massimi esperti da tutta Italia e Usa nel corso del "II Focus multidisciplinare su papilloma virus (Hpv)".
Nel mondo vengono acquisite ogni giorno più di 1 milione di infezioni sessualmente trasmissibili (Ist), la maggior parte delle quali è asintomatica. E l'Hpv è fra queste, anche se oggi la prevenzione ha più armi a disposizione.
Intanto è ormai dimostrato che il sesso maschile costituisce il principale serbatoio biologico del papilloma virus. Ma la vera sfida è evitare che esso provochi malattie più gravi.
E i virus purtroppo lo fanno. In Italia l'8.5% dei tumori è di origine virale; nel 2022 sono state 390.700 le nuove diagnosi di tutti i tumori (205.000 negli uomini e 185.700 nelle donne). Nel 2020 erano 376.600 (194.700 negli uomini e 181.900 nelle donne).
Ogni anno nel mondo a circa 600mila persone viene diagnosticato uno dei sei tipi identificati di cancro correlato all'Hpv; solo il cancro della cervice uterina è responsabile della morte di oltre 300mila donne all'anno, una statistica che è ancora più devastante perché è in gran parte prevenibile.
Il cancro da Hpv non è comunque solo un problema genitale femminile, ma rappresenta un rischio per tutti, benché sia più frequente in alcune situazioni (in soggetti con Hiv-Human immunodeficiency virus, sottoposti a trapianti, che praticano rapporti omosessuali o portatori di altre infezioni o alterazioni della flora batterica intestinale).
Numerosi approcci innovativi e nuove tecnologie hanno creato il potenziale per ridurre il carico di cancro correlato all'Hpv, non solo della cervice uterina ma anche per quello anale e del settore testa-collo. Sfruttare le opportunità che queste nuove frontiere offrono sarà fondamentale per ridurre il carico globale di cancro da Hpv. Ecco perché innanzitutto bisogna rafforzare lo screening e la vaccinazione (preventiva e secondaria) ma, soprattutto, seguire un trattamento preventivo efficace che richiede un livello di sviluppo del sistema sanitario che pone ancora sfide non solo nei Paesi in via di sviluppo, ma anche alle nostre latitudini.
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