04 Maggio 2023

Infermieri: in Parlamento arriva la legge Fdi per la libera professione

Il testo porta la firma dei senatori Silvestroni e Zullo. Spazio all'intramoenia con redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente. Le attività non dovranno comprimere l'operato nel Ssn

Di U.S.V.
Infermieri: in Parlamento arriva la legge Fdi per la libera professione

Il Parlamento si muove e tenta di sciogliere il nodo della libera professione degli infermieri. Arriva così un disegno di legge dei senatori di Fratelli d’Italia Marco Silvestroni e Ignazio Zullo, che apre la strada all’esercizio dell’attività, anche intramuraria, in forma libera e associata. Il testo depositato un mese fa, due articoli, include tutti gli operatori sanitari, quindi anche le ostetriche, i professionisti della riabilitazione, della prevenzione e quelli tecnici.  

Secondo i proponenti, lo scopo della norma è ricondurre “l’ambito ospedaliero alla sua vocazione di risposta a determinati e specialistici bisogni dei cittadini. Inoltre, è necessario realizzare un’assistenza territoriale capillare ed estesa”. Dunque, i professionisti della salute, compreso il personale sanitario militare, che siano dipendenti del Ssn possono esercitare la libera professione anche intramuraria.

Inoltre, l’interessato comunica alla struttura sanitaria l’intenzione di esercitare tale attività fuori dall’orario di servizio e in ogni caso il volume delle prestazioni in regime libero non deve recare pregiudizio all’operato in seno agli enti pubblici. Infine, il progetto di legge dice che i redditi derivanti dall’attività libero-professionale sono ricompresi in quelli assimilati alle entrate da lavoro dipendente.

Silvestroni e Zullo spiegano in dettaglio che “nell’accezione delle altre professioni formate con laurea magistrale”, al di fuori della dirigenza sanitaria, medica e veterinaria che già hanno facoltà di praticare l’intramoenia, “oggi l’infermiere dovrebbe prevedere il diritto a esercitare la libera professione sia come soggetto autonomo, come già avviene, anche se con modalità da migliorare e valorizzare, ma soprattutto come dipendente del Servizio sanitario”.

Dunque, si tratta di una “lacuna legislativa” che “è necessario colmare”. Anche perché, proseguono i due senatori di Fratelli d’Italia, “tali professionisti sono costretti a svolgere funzioni non pertinenti con la loro elevata qualificazione professionale, in tal modo mettendo in serio pericolo il diritto dei cittadino ad avere un’assistenza infermieristica di livello adeguato”. 

Inoltre, l’istituzione dell’attività libera intramoenia per tutti i professionisti sanitari consentirà, secondo i due parlamentari, di abbattere il “crescente” sommerso. E di rispondere così al bisogno di cura e assistenza che sta aumentando in ragione delle 920mila famiglie che hanno almeno una persona non autosufficiente a carico e dei 2,5 milioni di famiglie con minori a carico, di cui 720mila con bambini da zero a tre anni.

Una platea che si avvale in primis proprio degli infermieri: professionisti, riferisce l’introduzione alla legge, che ispirano la fiducia di circa 85 italiani su 100. Dunque, concludono Silvestroni e Zullo, con la proposta si punta a completare “il processo di valorizzazione dell’infermiere e delle altre professioni sanitarie che devono diventare attori del servizio intramoenia in team assistenziale per poter godere di una loro esclusività, un loro tariffario e costruire un rapporto di fiducia con il paziente”.

 

Il ddl

 




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