25 Maggio 2023

Pillola gratis, lo stop dell'Aifa fa arrabbiare l'opposizione

Il Cda dell'Agenzia del farmaco ha rimandato ieri il parere sulla gratuita dell'anticoncezionale. "Schiaffo alle donne", tuonano dal Pd. Per il M5s è "un passo indietro nel riconoscimento dei diritti"

Di NS
  Foto di kalhh
Foto di kalhh

Lo stop arrivato ieri dal Consiglio d’amministrazione di Aifa che doveva pronunciarsi sulla gratuità della pillola anticoncezionale ha, come era prevedibile, acceso il dibattito politico. Il parere del Cda dell’Agenzia italiana del farmaco era in effetti atteso. A richiamarlo lo scorso 3 maggio era stato il ministro per i Rapporti col Parlamento, Luca Ciriani, facendo le veci del titolare della Sanità Orazio Schillaci in Aula alla Camera: sarà il Cda Aifa a valutare se il parere favorevole espresso della Commissione tecnico scientifica e dal Comitato prezzi e rimborsi sulla rimborsabilità dei contraccettivi orali si tradurrà in un via libera alla gratuità della pillola anticoncezionale, aveva appunto sottolineato. Non senza soffermarsi però anche sulla “questione della compatibilità della tenuta finanziaria". "Ineludibile", a sentire Ciriani.

Ebbene, ieri è arrivato il rinvio: decisione rimandata a quando l’istruttoria nelle mani del Cda sarà completa. Il Consiglio di amministrazione di Aifa ha preso atto infatti che le Commissioni consultive dell’Agenzia non hanno ancora elaborato precise indicazioni sulle fasce di età a cui concedere gratuitamente la pillola anticoncezionale, sulle modalità di distribuzione e sui costi per il Sistema sanitario nazionale nei vari scenari di adozione della rimborsabilità. Per esempio, per tutte le donne in età fertile, per le donne che versano in condizioni economicamente disagiate o per le giovani fino a 19/26 anni come avviene in alcuni Paesi europei e nelle sei regioni italiane che offrono gratuitamente la pillola anticoncezionale. Il Cda ha rilevato, dunque, che non sussistono gli elementi essenziali per deliberare, riservandosi di esprimere compiutamente il suo parere non appena disporrà dell’adeguata istruttoria richiesta alle Commissioni consultive. Inoltre, con queste indicazioni, il Consiglio si impegna ad attivare un tavolo di concertazione con i Ministeri vigilanti e la Conferenza delle Regioni.

Tanto è bastato per scatenare le reazioni dell’opposizione. Di "decisione ideologica volta a colpire la libertà delle donne e la loro salute" parla la senatrice Pd Sandra Zampa, mentre di "schiaffo alle donne" la deputata dem Ilenia Malavasi. "Riteniamo grave lo stop alla gratuità della pillola anticoncezionale per tutte le donne deciso dal Cda di Aifa - spiega Malavasi - Una scelta politica e non scientifica, lontana anni luce dal principio di promozione e tutela della salute della donna. Non capiamo quali chiarimenti tecnici occorrano ancora, soprattutto, sulle conseguenze per la spesa pubblica. Dispiace che un organismo che dovrebbe essere terzo si sia piegato ai desiderata di un esecutivo ultra conservatore che non ha a cuore i diritti civili. L'ennesimo schiaffo alle donne".

Sul piede di guerra anche la deputata M5s Gilda Sportiello che ha commentato la decisione assunta ieri dal consiglio di amministrazione di Aifa parlando di “una notizia molto grave, soprattutto se consideriamo che circa un mese fa sembrava che i comitati tecnici dell’Agenzia del farmaco avessero dato il loro via libera. Mancava solo il parere del Cda, ma questo rinvio ci fa fare un nuovo passo indietro nel riconoscimento dei diritti e nella tutela della salute delle donne”.

 

 

 

Sempre più vicini ai nostri lettori.
Segui Nursind Sanità anche su Telegram