29 Settembre 2023

Covid, il virus può aumentare il rischio di infarto e ictus

Lo rivela lo studio guidato dai ricercatori della NYU Grossman school of medicine e pubblicato sulla rivista Nature cardiovascular research. I dettagli

Di NS
Covid, il virus può aumentare il rischio di infarto e ictus

Siamo abituati a collegare il virus Sars-Cov-2 a problematiche respiratorie e, quindi, a pensare subito ai polmoni come suo bersaglio principale. Ma non è così. Il virus pandemico, in realtà,  prende di mira anche il cuore, aumentando il rischio di infarto e ictus. In alcuni pazienti, infatti, può innescare una pericolosa risposta immunitaria nei depositi di grasso indurito o placche che rivestono i vasi sanguigni più grandi del cuore. A rivelarlo lo studio guidato dai ricercatori della NYU Grossman school of medicine, pubblicato sulla rivista, Nature cardiovascular research.

Le scoperte si basano sul sistema immunitario dell’organismo, che si è adattato per distruggere i microbi invasori, ma, che è anche causa di malattie quando viene attivato nel contesto sbagliato. Ciò comporta una serie di risposte, definite infiammazione, tra cui il gonfiore, che si verifica quando le cellule immunitarie e le proteine di segnalazione si concentrano sui siti di infezione. Un’infiammazione fuori luogo può portare a problemi cardiaci sia immediati che di più lunga durata, come la rottura delle placche che intasano le arterie, e può contribuire al gruppo di sintomi, definiti Long-Covid, che comprendono palpitazioni, dolore al petto e affaticamento, tra gli altri problemi. Gli esperti hanno osservato da tempo che il coronavirus Covid-19 aumenta la probabilità di avere un infarto o un ictus, fino a un anno dopo l’infezione, in particolare in coloro che hanno già condizioni cardiache pregresse. Tuttavia, i meccanismi specifici che spiegano questi rischi erano rimasti finora poco chiari.

Lo studio ha esplorato il comportamento del coronavirus nei soggetti affetti da aterosclerosi, una malattia in cui la placca si accumula nelle arterie principali e provoca un’infiammazione cronica. Nell’ambito delle scoperte, la squadra di ricerca ha individuato il virus all’interno delle arterie di otto uomini e donne, con una storia di aterosclerosi e deceduti a causa del Covid-19. Oltre a colonizzare il tessuto cardiaco arterioso stesso, il coronavirus è stato rinvenuto anche all’interno di cellule immunitarie locali, chiamate macrofagi, che normalmente proteggono il cuore, inghiottendo e smaltendo le molecole di grasso in eccesso nelle arterie. Gli esperimenti hanno, inoltre, dimostrato che, in risposta all’infezione, i macrofagi rilasciavano proteine di segnalazione infiammatoria, chiamate citochine, che promuovono una risposta immunitaria cronica. In particolare, secondo i ricercatori, due delle citochine identificate, l’interleuchina-1 beta e l’interluekin-6, sono già state collegate agli attacchi cardiaci.


"I nostri risultati forniscono per la prima volta un legame diretto tra l’infezione da Covid-19 e le complicazioni cardiache che provoca", ha tirato le somme l'autrice principale dello studio, Natalia Eberhardt.

 

 

 

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