10 Novembre 2023

Manovra: Fnopi: "Cambiare sulle pensioni o assistenza a rischio"

La Federazione degli infermieri in audizione in commissione Bilancio del Senato: "Sarebbe un gravissimo errore". Sulla stessa linea la Fnomceo che chiede 10mila assunzioni dal 2024

Di NS
Manovra: Fnopi: "Cambiare sulle pensioni o assistenza a rischio"

Stop alla norma sulle pensioni. E’ questa la richiesta comune che arriva da medici e infermieri auditi in Commissione Bilancio al Senato. Mentre il Governo, come confermato dallo stesso ministro della Salute, Orazio Schillaci, è al lavoro per trovare una soluzione sul nodo che ha mandato in fibrillazione entrambe le categorie, infatti, le due Federazioni, Fnopi e Fnomceo, battono l’accento sulle conseguenze dell’attuale provvedimento.

Va dritta al nocciolo della questione la presidente Fnopi (Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche) Barbara Mangiacavalli: "Apprezziamo gli sforzi del Governo, questa legge di Bilancio, contiene aperture su alcune nostre richieste, ma se non verrà cambiata la norma sulle pensioni non saremo in grado non solo di attuare il Pnrr, ma nemmeno di assicurare l'assistenza sanitaria primaria per i nostri cittadini".
Secondo i calcoli della Federazione, come spiega Mangiacavalli, "la norma sulle pensioni porterebbe a un taglio di circa 300 euro al mese. Sarebbe un gravissimo errore visto che un lavoratore dopo quarant’anni di attività già percepisce una pensione di 1.400 euro. Così rischia di prenderne 1.100".
La presidente Fnopi precisa anche: "In questi giorni sentiamo parlare di ripristino delle pensioni dei medici, ma ci sono anche le altre professioni, gli infermieri dipendenti pubblici – rimarca - sono circa 280mila all’interno del Servizio sanitario nazionale”. Davanti ai commissari infine aggiunge: "Abbiamo bisogno che le risorse inserite nella legge di Bilancio vengano finalizzate in maniera più dettagliata e puntuale, c’è bisogno di sistemare alcune tecnicalità".


Da parte sua la Fnomceo (Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri), rappresentata in Senato dal suo segretario Roberto Monaco, auspica la "soppressione della norma, prevista dalla manovra, che incide fortemente sul rendimento della quota retributiva della Cassa pensione sanitari, e che contrasta con il dovuto riconoscimento ai medici che, in ragione della straordinaria emergenza pandemica, hanno profuso il loro impegno con abnegazione e senza risparmio, sacrificando il loro tempo, la loro salute e financo la propria vita". Una disposizione, fa presente la Federazione, che riguarderebbe 50mila medici, causando un taglio sino a un quarto dell’assegno pensionistico. E che potrebbe avere ripercussioni pesanti sul Servizio sanitario nazionale, per l’abbandono in massa e inaspettato degli almeno 6000 medici ospedalieri che hanno già maturato i requisiti per l’uscita dal lavoro. Con il paradosso di andare ad aggravare proprio quelle liste d’attesa che il Governo, con la Finanziaria, si propone invece di ridurre.

 

Fnomceo poi rilancia: "Serve, anzi, un segnale in più per proseguire in quel percorso virtuoso intrapreso dal ministro della Salute Orazio Schillaci volto a valorizzare i professionisti e ad aumentare l’attrattività del Servizio sanitario nazionale". La Federazione, infatti, riconosce che "i fondi stanziati per il rinnovo dei contratti di lavoro del personale sanitario, dipendente e convenzionato sono un primo passo per invertire una tendenza che aveva visto sinora allocare gli investimenti in sanità, attraverso il Pnrr, prevalentemente sulle strutture e sulle infrastrutture del Servizio sanitario nazionale". Tuttavia, prosegue Monaco, i 2,4 miliardi previsti per il personale sono "destinati a finanziare non solo il contratto della dirigenza medica e sanitaria, dei medici di medicina generale e degli specialisti ambulatoriali, ma anche quelli dell’intero comparto sanità. Il che rende ad esempio lo stanziamento per i medici e dirigenti sanitari di poco superiore a quello del contratto appena concluso e molto al di sotto (10%) del tasso inflattivo".

 

Sul capitolo pensioni, la valutazione della Federazione comunque è positiva di fronte alle ultime aperture del Governo, "volte a trovare una soluzione concreta su una questione complessa, tramite la presentazione di un maxiemendamento che dia risposte reali ai professionisti". E sempre il maxiemendamento potrebbe essere, per la Fnomceo, "l’occasione giusta per rilanciare il Servizio sanitario nazionale".
Ciò che chiedono i medici al Governo e al Parlamento è "un impegno al fine di trovare ulteriori risorse finanziarie necessarie per affrontare le criticità che affliggono il nostro Ssn per rendere maggiormente attrattivo il Servizio sanitario pubblico per i professionisti, per garantire una sostenibilità economica effettiva ai livelli essenziali di assistenza e per ridurre le differenze territoriali, attraverso il finanziamento congruo del Fondo sanitario nazionale”, conclude Monaco. Non senza porre l’accento sul tema dell’organico con la richiesta di "un piano straordinario di assunzioni da parte del ministero della Salute, che incentivi innanzitutto nuovi ingressi dei giovani". Nel dettaglio, "sono necessarie almeno diecimila assunzioni già dal 2024".

 

 

 

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