28 Novembre 2023

Tumori, scoperta la molecola che inibisce la crescita del cancro ai polmoni

La recente ricerca è stata condotta dalla Tulane University e potrebbe aprire la strada allo sviluppo di nuovi farmaci anticancro e trattamenti più personalizzati. I dettagli

Di NS
Tumori, scoperta la molecola che inibisce la crescita del cancro ai polmoni

Si chiama RBM10 ed è una proteina che può inibire la crescita del cancro ai polmoni, bloccando la funzione di c-Myc, un’altra proteina che, invece, promuove la crescita delle cellule cancerogene quando è sovraespressa.
Una recente ricerca condotta dalla Tulane University ha identificato una via molecolare precedentemente sconosciuta che potrebbe essere fondamentale nel fermare il cancro ai polmoni.

Questo cancro rappresenta una delle forme più comuni di tumore e la principale causa di decessi correlati a tale malattia nel mondo. Lo studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, potrebbe aprire la strada allo sviluppo di nuovi farmaci anticancro e trattamenti più personalizzati, afferma il dottor Hua Lu, autore dello studio e titolare della Reynolds and Ryan Families Chair in Translational Cancer presso la Tulane University School of Medicine. Gli scienziati hanno scoperto che RBM10 collabora con due proteine ribosomiali (RPL5 e RPL11) per destabilizzare c-Myc e ostacolare la diffusione del cancro ai polmoni. Questi risultati rappresentano la prima identificazione di una relazione inibitoria del cancro tra queste proteine. "Abbiamo scoperto che RBM10 può direttamente mirare a c-Myc per la degradazione e ridurne gli effetti cancerogeni legandosi a RPL5 e RPL11", ha dichiarato Lu. "Sappiamo molto sul cancro, ma le molecole coinvolte sono ancora una scatola nera. Pezzo dopo pezzo, stiamo acquisendo una comprensione migliore".

Lu spera di approfondire ulteriormente lo studio sul funzionamento del mutante di RBM10 nella speranza di sviluppare un farmaco anticancro mirato. "Speriamo di poter progettare una molecola per mirare specificamente al mutante, poiché è una struttura particolare che non esiste nei tessuti normali", ha commentato il ricercatore.

 

 

 

Sempre più vicini ai nostri lettori.
Segui Nursind Sanità anche su Telegram