Polmoniti batteriche, dai sintomi alla cura del Mycoplasma pneumoniae
Sono due i casi segnalati in Italia. Gli esperti dell'Iss fanno chiarezza sul batterio che si stima sia responsabile di un aumento dei ricoveri di bambini in Cina e diversi Paesi Ue. Ecco i dettagli

Dopo che anche in Italia, come rilevato dalla sorveglianza virologica dell'Iss negli ultimi dieci giorni di novembre si sono registrati i primi due casi di Mycoplasma pneumoniae, il batterio che si stima sia responsabile di un aumento dei ricoveri di bambini per polmonite in Cina e in altri Paesi europei come Francia, Olanda e Danimarca, sono proprio gli esperti dell’Istituto superiore di sanità a fare il punto e soprattutto a fare chiarezza sulle polmoniti batteriche. A partire da un vero e proprio identikit del Mycoplasma pneumoniae. Come detto, è un batterio che – spiegano dall'ISs - colonizza il tratto respiratorio, causando infezioni che vanno da sintomi lievi e spesso autolimitanti (raffreddori, faringiti) fino a forme più severe come la polmonite.
In particolare, questo microrganismo è comunemente noto come agente eziologico per la polmonite atipica, in grado di manifestarsi in soggetti in età prescolare, giovani adulti e in soggetti con complicanze o alterazioni immunologiche. Si stima che causi globalmente tra il 10 e il 20% di tutte le polmoniti. In questi giorni se ne parla perché si sospetta sia tra le cause di un aumento dei ricoveri di bambini per polmonite in Cina e in alcuni paesi europei come Francia, Olanda e Danimarca.
Una delle domande più frequenti su questo batterio è se si tratti o meno di un agente patogeno nuovo oppure no. L’Iss spiega che questo patogeno è ben conosciuto da anni, e l’infezione da Mycoplasma è piuttosto comune, soprattutto fino ai sei anni di età. Periodicamente si registrano epidemie. Per questo, ora che è aumentata l’attenzione per questo batterio si cominciano a segnalare casi anche nel nostro Paese dove, è bene ribadirlo, il Mycoplasma è sempre circolato in comunità. La sua identificazione tempestiva mostra come la rete di sorveglianza sia in grado di registrarne la presenza e, di conseguenza, anche un eventuale aumento nel numero di casi nel tempo.
Per quanto i riguarda i sintomi, chiariscono gli esperti dell’Istituto superiore di sanità, l’infezione generalmente non dà sintomi, o dà una sintomatologia lieve di tipo respiratorio. In alcuni casi può provocare una polmonite, che nelle situazioni più gravi può richiedere il ricovero ospedaliero. Nel paziente, spesso, il Mycoplasma pneumoniae può essere presente contemporaneamente con altri patogeni, come ad esempio i virus respiratori. Questa co-infezione sostenuta da più patogeni, può esacerbare la sintomatologia e richiedere un ricovero ospedaliero.
La cura infine: fortunatamente il Mycoplasma pneumoniae è sensibile a diversi antibiotici e quindi l’infezione può essere curata tramite l’applicazione di protocolli medici ben conosciuti e verificati.
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