11 Gennaio 2024

Edilizia sanitaria, ecco il piano straordinario per la messa in sicurezza degli ospedali

Servono 30 miliardi. Atteso la settimana prossima il via libera in commissione Sanità di palazzo Madama a una risoluzione bipartisan. La propone il senatore Zaffini (FdI) che a Nursind Sanità denuncia: "Il 35% delle strutture del Ssn non è a norma"

Di Marta Tartarini

Gli edifici sanitari sono vecchi e fatiscenti. Serve un piano "straordinario e urgente" per la loro messa in sicurezza, superando le difficoltà burocratiche che ne impediscono un ammodernamento in chiave antisismica e antiincendio. Il Senato accende i riflettori sulle condizioni delle strutture ospedaliere e apre il 2024 sollecitando le istituzioni a superare procedure "farraginose e lunghe" per portare a termine gli interventi. L'appello arriva con una risoluzione bipartisan, proposta da Francesco Zaffini, presidente della commissione Sanità di palazzo Madama. Il senatore di Fratelli d'Italia spiega a Nursind Sanità che il testo, sottoscritto da tutti i gruppi, "dovrebbe essere approvato la settimana prossima".

Perché nasce questa iniziativa parlamentare? "Il 35% degli ospedali del Servizio sanitario nazionale non è a norma”, denuncia Zaffini, che chiede quindi al governo di imporre termini rapidi e stringenti alle Regioni per programmare i lavori. Le risorse sono disponibili perché, negli anni passati, gli stanziamenti sono stati in gran parte inutilizzati e altre disponibilità possono essere reperiti tramite l'Inail e i fondi di coesione per aree del Sud. Una stima indica in 30 miliardi la somma che servirebbe per mettere in campo l'operazione.

Ma veniamo al testo. In premessa viene ricordato che la Corte dei Conti, in un rapporto del 2023, ha evidenziato "un pesante differimento nell'utilizzo di buona parte delle risorse stanziate in un ambito strategico quale il Servizio sanitario nazionale". 
La Commissione chiede che per spendere le risorse in modo efficiente il piano si ispiri al "metodo Pnrrr" e stabilisca, si legge nel testo, "la scadenza (auspicabilmente 30 marzo 2024) entro la quale ciascuna Regione è tenuta ad effettuare la ricognizione dei fabbisogni in materia di messa in sicurezza delle strutture sanitarie con identificazione della complessità dell’intervento e delle relative priorità". 
La risoluzione individua quindi tre step. Il primo è la scadenza per la firma degli accordi di programma, fissata "entro 30, 60 o 90 giorni dal completamento della ricognizione dei fabbisogni". Poi un termine per la presentazione della domanda di ammissione al finanziamento, "comprensivo dei progetti esecutivi per ciascun intervento, pronti per essere messi a gara". E, infine, terzo step, "la scadenza per l’aggiudicazione dei progetti e il loro completamento".

Su questa scansione temporale, sottolinea Zaffini, i lavori sono in corso ed "è possibile siano rivisti i termini, dilazionandoli un poco per essere realisti". In ogni caso, assicura il primo firmatario, "credo che il testo sarà approvato la prossima settimana con un voto favorevole di tutti i gruppi e così potremo subito far partire il dialogo con il ministero della Salute e le Regioni per avviare il piano".
Ultimo punto, infine, è "un monitoraggio periodico dell’attuazione del piano, con scadenza almeno semestrale" e "in prossimità di ognuna delle scadenze" una informativa al Parlamento "sullo stato di attuazione, nonché sulle difficoltà eventualmente emerse nel rispetto delle azioni e dei tempi previsti".

 

 

LA RISOLUZIONE

 

 

 

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