Iss, è Rocco Bellantone il nuovo presidente
É stato nominato su proposta del ministro Schillaci. Le sue parole: "La direzione di un Istituto in cui la ricerca è pensata al servizio del malato e, contemporaneamente, alla tutela della salute pubblica, rappresenta per me un grande onore"

É Rocco Bellantone il nuovo presidente dell’Istituto superiore di sanità. È stato nominato con decreto del presidente del Consiglio del 19 dicembre scorso su proposta del ministro Orazio Schillaci che ne ha dato notizia oggi. "Rivolgo al professor Bellantone i migliori auguri di buon lavoro – ha detto il minsitro della Salute - certo che proseguirà l’impegno, già avviato in qualità di Commissario dell’Istituto, per una continua crescita e valorizzazione dell’Istituto superiore di Sanità al fianco del ministero della Salute, delle Regioni e dell’intero Servizio sanitario nazionale".
"Ho vissuto il mio lavoro clinico senza mai separarlo dal lavoro di ricerca ed è per questo che la direzione di un Istituto in cui la ricerca è pensata al servizio del malato e, contemporaneamente, alla tutela della salute pubblica, rappresenta per me un grande onore": sono state queste le prime parole pronunciate da neo presidente.
"Ho avuto modo in questi mesi – ha proseguito - di apprezzare il bagaglio umano e professionale di tutte le componenti dell’Istituto da quelle della ricerca a quelle amministrative e tecniche ed è mia intenzione camminare insieme a loro per valorizzare e potenziare il suo ruolo di supporto al Servizio sanitario nazionale". Quindi, Bellantone si è augurato di “lavorare in piena collaborazione e sintonia anche con le componenti del Servizio sanitario nazionale, in primis con le Regioni, nodo essenziale di una rete sanitaria capace di garantire equità nell’accesso alle cure, presupposto fondamentale di ogni sistema democratico che mette al centro i bisogni dell’uomo".
Proprio alle Regioni questa mattina, in una intervista che ha rilasciato a Repubblica, Bellantone non ha risparmiato qualche puntura di spillo, parlando delle vaccinazioni antinfluenzale: "Si tratta del solito problema italiano: si procede a macchia di leopardo. Ci sono alcune Regioni nelle quale sta andando bene, in altre invece va malissimo. Ci sono carenze di informazioni da parte delle autorità e in certi posti anche carenze di distribuzione del vaccino". E poi ancora: "L'attore principale della promozione non deve essere il ministero, sono le Regioni. Siamo abituati a prendercela sempre con il ministero, ma ricordiamoci che abbiamo pure votato a un referendum per abolirlo. Lì ci sono competenze di coordinamento, di stimolo, ma non dobbiamo dimenticarci che la sanità è in mano alle Regioni".
Nell’intervista, infine, il numero uno dell’Iss, oltre a sottolineare l’importanza della vaccinazione, ha anche chiarito che sul fronte dei casi, "è presumibile che una certa quota delle malattie siano provocate da coronavirus, che in questo periodo si sta sovrapponendo all’influenza", ma che comunque "siamo allineati al resto d’Europa. Non è vero che la nostra situazione, come ho letto da qualche parte, è eccezionale".
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