Scienze infermieristiche, Schillaci: "Sono tra le specializzazioni sempre più disertate, serve attenzione"
Nei prossimi 7 anni si stima un incremento di 30mila posti a Medicina ma spiega il ministro, "non sarà indiscriminato. Dobbiamo basarci sul reale fabbisogno"
Di NS
"Scontiamo anni di definanziamento della sanità e di vincoli assunzionali che hanno determinato diverse difficoltà. Per affrontarle stiamo facendo un grande lavoro che richiede i giusti tempi. Soluzioni immediate non esistono". A dirlo è il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università Cattolica del Sacro cuore. Il ministro da un lato sottolinea che "i posti disponibili per l’ammissione alla facoltà di Medicina sono passati dai 16.354 dello scorso anno ai 18.133 del 2023-20242" e che "nei prossimi 7 anni si stima un incremento di 30 mila posti”, ma dall’altro pone l’accento sul fatto che non si tratterà di "un aumento indiscriminato: dobbiamo basarci sul fabbisogno di medici e sulla capacità del nostro sistema di assicurare una formazione di qualità".
Il responsabile del dicastero di Lungotevere Ripa si sofferma però anche su un nodo che riguarda sia alcune specialità mediche e sia le scienze infermieristiche: "Sono aumentate le borse di studio di specializzazione – spiega - ma registriamo carenza di aspiranti, soprattutto per alcune aree come la medicina d’urgenza, la rianimazione, le scienze infermieristiche. A queste specializzazioni 'orfane', sempre più disertate, dobbiamo prestare particolare attenzione".
Il ministro evidenzia quindi come il governo sia impegnato "a valorizzare la professione degli operatori sanitari". "Oggi la salute dei cittadini - dichiara - è al centro dell’agenda politica e con le misure varate in poco più di un anno abbiamo voluto dare primi importanti segnali - cui ne seguiranno altri - per incentivare i giovani a lavorare in Italia che vanta un servizio sanitario d’eccellenza".
"Abbiamo portato il Fondo sanitario nazionale a un livello mai raggiunto prima - spiega ancora Schillaci -, sono risorse che serviranno a rafforzare i servizi e a pagare meglio gli operatori sanitari, con l’obiettivo di ridurre le liste d’attesa. A questo proposito, voglio ricordare il contributo fornito dalla sanità privata no profit, che è a tutti gli effetti parte integrante del Servizio sanitario nazionale e che con grande agilità organizzativa mette le proprie competenze al servizio dell’interesse pubblico. Ricordo poi gli investimenti che stiamo attuando per rafforzare la sanità territoriale e di prossimità, dove l’impegno dei giovani medici sarà fondamentale anche per alleggerire la pressione sui pronto soccorso".
A tutto ciò "si affianca un grande sforzo per sostenere la ricerca e in tale ambito non posso non citare l’importanza dell’attività svolta da questo Ateneo e dal Policlinico Universitario - dice il ministro - che in quanto Irccs ha un ruolo di primo piano nell'ambito delle reti di eccellenza nazionale. Sono molti gli obiettivi che abbiamo e tutti convergono verso la massima attenzione per ogni condizione di fragilità, in cui ritroviamo il senso forte di una comunità che deve guardare al futuro con coraggio e fiducia", conclude.
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