15 Febbraio 2024

Tumori pediatrici: Schillaci bacchetta le Regioni

Il ministro al convegno della Fiagop: "Il Ssn vanta centri oncologici di eccellenza, ma in Italia sussistono troppe disparità". Nella Penisola 50mila persone vivono dopo aver contratto il cancro in tenera età

Di NS
Tumori pediatrici: Schillaci bacchetta le Regioni

Troppe disparità, a livello territoriale, nella presa in carico dei bambini e dei ragazzi affetti da tumore. Ecco perché la sfida, e l’invito a molte Regioni, è migliorare l’accesso alle cure e all’assistenza in modo da renderlo più omogeneo in tutta la Penisola. Un appello e un pungolo che arrivano dal convegno ‘Rete Nazionale Tumori Rari, criticità e prospettive per l'oncoematologia pediatrica’, promosso dalla Fiagop, la Federazione italiana associazioni genitori e guariti oncoematologia pediatrica. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, raccoglie l’input che arriva in particolare dal vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, e spiega: “Il sistema sanitario nazionale vanta un’eccellenza dei centri di oncologia pediatrica italiani che sono riconosciuti a livello internazionale. Tuttavia, in Italia sussistono ancora notevoli disparità”. Sull’obiettivo del miglioramento delle cure, Schillaci aggiunge che “proprio ieri con un emendamento al decreto Milleproroghe, abbiamo incrementato di 400mila euro per l’anno 2024 le risorse destinate al fondo per l’assistenza dei bambini affetti da malattia oncologica”.

“Dobbiamo far sì che tutti possano trovare assistenza adeguata vicino casa, tra i propri affetti e questo vale ancora di più quando parliamo di bambini e adolescenti. Non possiamo infatti, non considerare che la mobilità sanitaria ha costi notevoli sia economici che psicologici spesso insostenibili per i pazienti e le loro famiglie”, aggiunge il ministro. Poi Schillaci ricorda: “La lotta ai tumori è una mia priorità, del ministero della Salute e del Governo e di tutto il Parlamento che, voglio ribadirlo, ha dato un segnale importante anche ai guariti dal cancro, approvando la legge sull’oblio oncologico, che ho fortemente sostenuto, affinché alla guarigione dal punto di vista medico corrispondesse anche una guarigione giuridica e sociale. Si tratta di una conquista di civiltà e un passo avanti importante anche per i giovani guariti da un tumore diagnosticato in età pediatrica. Come sottolineato anche dalla Fiagop, che insieme ad Aieop ha contribuito attivamente alla definizione di questa norma, si stima che in Europa vivano dalle 300mila alle 500mila persone guarite da un tumore che li aveva colpiti in età pediatrica, di cui circa 50mila in Italia, con un’età media di 25-29 anni”.

Il titolare del dicastero di Lungotevere Ripa prosegue: “Oggi il cancro nei bambini e negli adolescenti è una malattia sempre più curabile, grazie anche ai progressi nelle metodologie d’approccio diagnostico che hanno portato a una migliore comprensione dei meccanismi alla base dello sviluppo dei tumori pediatrici, creando le premesse per l’adozione di trattamenti sempre più efficaci e personalizzati”. “Nel mondo, ogni anno, viene diagnosticato un tumore a oltre 400mila bambini e adolescenti sotto i 20 anni. In Italia vengono diagnosticati circa 1.400 nuovi casi di neoplasia tra i bambini ogni anno e altri 800 nuovi casi si presentano tra gli adolescenti – aggiunge Schillaci -. Le nuove conquiste della medicina hanno fatto registrare negli anni un aumento dei tassi di sopravvivenza, passando dal 30% circa negli anni ‘60 all’80% nell’ultimo decennio. In particolare negli ultimi anni si sono raggiunti buoni livelli di cura e di guarigione per le leucemie e i linfomi”. Resta il nodo diseguaglianze, così come il tema della centralità del malato e la maggiore integrazione tra setting assistenziali. Tutte questioni di cui si occupa ampiamente il Piano oncologico nazionale, “un documento che, come noto, individua nella rete oncologica il modello organizzativo più adeguato a dare una risposta assistenziale integrata e completa, associata a un approccio multidisciplinare e multiprofessionale”, conclude Schillaci.

Accanto al ministro la viceministra al Lavoro e Politiche sociali Maria Teresa Bellucci: “Quest'anno abbiamo stanziato 6,2 milioni di euro proprio per sostenere il mondo dell'associazionismo, per supportare le attività di oncologia pediatrica, ossia questa alleanza di cui l'Italia e le famiglie hanno bisogno”. L’esponente di Governo poi confessa: “Ho incontrato il tumore personalmente, oltre venti anni fa e oggi sono qui. Soltanto medici attenti, soltanto una ricerca puntuale, soltanto delle cure capaci di salvare la vita mi hanno permesso oggi di essere qui”. Ecco perché, conclude Bellucci, “è importante migliorare le cure. Non solo della malattia, ma anche della persona”.

 

 

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