Carenza personale, Cittadinanzattiva: "Cresce la desertificazione sanitaria"
Provincia per provincia tutti i dati sulla penuria di pediatri, ginecologi, medici di base. Per gli Mmg spaventa in particolare il profilo di età tra i più avanzati in Ue. Siamo sotta la media europea infine (dato del 2021) con 6,2 infermieri per mille abitanti
Di NS
Oltre 18mila cittadini senza medico di famiglia in Brianza, solo a Limbiate, comune di 34.718 abitanti in provincia di Monza, 4.712 sarebbero senza assistenza di base, a breve saranno nella stessa situazione oltre 4.000 cittadini di Novate Milanese e 2.429 cittadini di età inferiore a quattordici anni hanno a disposizione una sola pediatra. Nel territorio dell’Ast di Macerata mancano all’appello 42 medici di famiglia, e sono scoperti 32 incarichi per la guardia medica e 18 per il servizio di emergenza-urgenza; la carenza di medici di base è pari a 78 unità in provincia di Bergamo e a 31 a Lodi; 88 le guardie mediche mancanti in Trentino; nell’ospedale di Locri così come in quello di Salerno e Ravello mancano cardiologi; nella Asl5 di La Spezia mancano rianimatori, così come al Santa Maria della Misericordia di Sorrento dove il reparto di rianimazione resta chiuso per mancanza di personale. In alcune aree interne e periferiche la situazione è anche più allarmante: a Calasetta-Sant’Antioco in Sardegna gli abitanti sono rimasti senza medico di base, come denunciano da tempo i responsabili locali di Cittadinanzattiva; all’ospedale di Lipari manca il diabetologo e 13 infermieri, nel territorio della Valle Olona in Lombardia mancano in tutto 74 fra medici e pediatri.
Sono alcuni dei casi che testimoniano la grave carenza di personale sanitario che rischia di dar luogo alla cosiddetta desertificazione sanitaria e che sono stati rilanciati oggi da Cittadinanzattiva nel corso dell'iniziativa "Desertificazione sanitaria: verso una nuova alleanza per colmare il vuoto", nell’ambito della XVIII edizione della Giornata europea dei diritti del malato. Ahead, Meteor e Oasis sono i tre progetti europei che affrontano il fenomeno della desertificazione sanitaria e i cui dati sono stati analizzati oggi.
Dal Report Ahead presentato nel 2023 da Cittadinanzattiva emerge una situazione di carenza di professionisti sanitari molto diffusa e variegata. Andando a vedere i casi più eclatanti nelle singole province emerge che: Asti e provincia contano meno pediatri per numero di bambini rispetto al resto d'Italia (ogni professionista segue 1813 bambini fra gli 0 e i 15 anni, la media nazionale è di 1/1061 e la normativa prevede circa 1 pediatra per 800 bambini); nella provincia di Bolzano ogni medico di medicina generale segue in media 1539 cittadini dai 15 anni in su (la media nazionale è di 1 medico ogni 1245 pazienti); a Caltanissetta e provincia c’è un ginecologo ospedaliero ogni 40.565 donne (la media italiana è di 1/4132); a Bolzano si trova un cardiologo ospedaliero ogni 224.706 abitanti (la media è di 1/6741).
"La carenza di servizi sul territorio, la penuria di alcune specifiche figure professionali, la distanza dai luoghi di salute in particolare nelle aree interne del Paese, periferiche e ultraperiferiche, rappresenta un elemento di disequità nell’accesso alle cure e alle prestazioni che va affrontato attraverso un’alleanza tra istituzioni, professioni sanitarie e cittadini per elaborare proposte in vista dell’adozione di politiche pubbliche che contrastino il fenomeno e favoriscano un godimento effettivo del diritto alla salute da parte di tutti i cittadini, ovunque essi risiedano. Anche in questa ottica stiamo continuando a monitorare la realizzazione delle Case e degli Ospedali di Comunità, previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, in particolare in relazione ai bisogni delle comunità stesse in cui Case e Ospedali sono previsti", ha sottolineato Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva.
"La Giornata europea dei diritti del malato è un’occasione preziosa che ci chiama tutti ad agire sul tema del diritto alla salute. Assistiamo anche in Italia ad un crescente fenomeno di desertificazione sanitaria, da tempo evidenziato da Cittadinanzattiva, dove a insufficienti risorse economiche si aggiunge il problema della carenza e della formazione del personale medico sanitario. Dopo l’emergenza da Covid-19 dall’Europa arriva una forte spinta per mettere la salute al centro anche in chiave comunitaria. La prossima legislatura deve andare avanti su questa strada. Dobbiamo garantire una solidarietà intergenerazionale, difendendo e proteggendo la salute pubblica nelle trasformazioni demografiche che viviamo”, ha dichiarato l’europarlamentare Beatrice Covassi, componente Commissione parlamentare europea per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare.
Le preoccupazioni riguardo alla disponibilità di medici di medicina generale sono aggravate – come emerge dalla ricerca Oasis - dal loro profilo di età che risalta come uno dei più avanzati in Europa. Oltre il 55% dei medici ha più di 55 anni di età, più di un quarto raggiungerà l’età pensionabile entro il 2027. Inoltre, sebbene il numero di infermieri sia aumentato gradualmente nell’ultimo decennio, con 6,2 infermieri per 1.000 abitanti nel 2021 l’Italia è ancora notevolmente sotto la media europea di 8,5.
“Nella prospettiva di rilancio del Ssn avviata dal PNRR, assume un ruolo cruciale la dimensione qualificante della prossimità come parola-chiave che deve informare di sé i processi di ricostruzione. Il richiamo alla prossimità implica una riflessione compiuta su quanto i servizi siano fuori dalla portata dei bisogni (e in questo senso hard-to-reach), e sulla desertificazione sanitaria come fenomeno complesso da contrastare attraverso i nuovi modelli organizzativi della sanità territoriale e le potenzialità derivanti dall’utilizzo diffuso dell’intelligenza artificiale”, ha concluso Giovanni Baglio, direttore UOC Ricerca di Agenas.
Leggi anche:
Fuga dal Ssn, il 14% degli infermieri vorrebbe lasciare la professione
Sempre più vicini ai nostri lettori.
Segui Nursind Sanità anche su Telegram