25 Giugno 2024

Droghe, si abbassa l'età media del consumo in Italia

Il sottosegretario Mantovano: "Diffusione 'pandemica' e incremento del principio attivo nelle sostanze". Il ministro Schillaci: "Nel 2023 cresciuti del 5% gli accessi in pronto soccorso". Fentanyl anche nel nostro Paese. La Relazione del governo

Di Pa.Al.
Droghe, si abbassa l'età media del consumo in Italia

Giovani e dipendenze in aumento. Soprattutto dalla cocaina e in generale da sostanze psicoattive delle quali si conferma un trend del consumo in crescita, ad eccezione della cannabis, che ha visto una flessione nella prevalenza dei consumi rispetto al 2022. Aumentano, infatti, le percentuali di studenti tra i 15 e i 19 anni che riferiscono di aver usato almeno una volta nel corso dell’anno cocaina (dall’1,8% al 2,2%), stimolanti (dal 2,1% al 2,9%), allucinogeni (dall’1,6% al 2%) e nuove sostanze psicoattive (dal 5,8% al 6,4%). Anche stime riferite al 2022 hanno indicato una risalita della spesa per sostanze stupefacenti che è tornata ai livelli pre-pandemia Covid-19 con 16,4 miliardi di euro, di cui il 40% attribuibile al consumo dei derivati della cannabis e il 32% all’utilizzo della cocaina.

Sono alcuni dati contenuti nella Relazione 2024 al Parlamento sulle tossicodipendenze in Italia presentati oggi alla vigilia della Giornata internazionale contro il consumo e il traffico illecito di droga. Su abbassamento dell’età del primo approccio, "diffusione ’pandemica’ delle sostanze" e incremento del principio attivo in esse contenute si è soffermato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, che ha innanzitutto messo in evidenza come "secondo i dati del 2023 quasi 960mila giovani tra i 15 e i 19 anni (il 39% della popolazione studentesca, quattro studenti su dieci) hanno assunto nella loro vita almeno una volta una sostanza psicoattiva illegale e oltre 680mila (più di un quarto della popolazione studentesca) lo hanno fatto nel corso dell'ultimo anno". Non solo, ma "dal 2016 al 2023, per quanto riguarda i derivati della cannabis, cioè dello stupefacente che continua a essere erroneamente e in modo assolutamente antiscientifico qualificato come 'leggero', vedono la percentuale media di principio attivo passare da un 7,4% al 29%", mentre prima a si aggirava tra l’1 e l’1,5%.

Altro tasto dolente, secondo il sottosegretario, è la scarsa percezione e quindi consapevolezza del fenomeno: "Secondo uno studio realizzato tra marzo e aprile di quest'anno di cui abbiamo i risultati preliminari – ha detto Matnovano - e a cui hanno partecipato 4.901 genitori di studenti tra i 9 e i 14 anni che frequentano 20 scuole primarie e secondarie di primo grado di Roma, due/quinti dei genitori, relativamente al consumo di sostanze cannabinoidi hanno un atteggiamento di tolleranza e la metà ritiene che il consumo di alcol e cannabinoidi vada contestualizzato prima di essere giudicato".

Droghe e alcol sì, ma il fenomeno degli abusi abbraccia altri ambiti: dipendenza da internet e cellulari o dal gioco d’azzardo. Non a caso, come rivela la Relazione, per quanto riguarda il cyberbullismo il trend risulta in crescita rispetto al periodo pre-pandemia. Ma crescono anche il gaming e, appunto, il gioco d’azzardo con 1,3 milioni di ragazzi che afferma di aver giocato nell’ultimo anno. Mentre, come ha sottolineato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, "si sta sviluppando anche in Italia quella piaga diffusa in Giappone degli hikikomori. Ci sono quasi 50mila ragazzi che da oltre 6 mesi sono chiusi a casa, non frequentano la scuola e stanno sui social".

Dalla Relazione annuale però emerge in maniera chiara anche l’effetto delle dipendenze sulla sanità pubblica. Il ministro della Salute Orazio Schillaci, infatti, ha evidenziato che "nel 2023 sono stati 8.596 gli accessi in pronto soccorso per patologie direttamente droga-correlate: il 5% in più rispetto all’anno precedente. Hanno riguardato nella maggior parte uomini (67%) e persone di età compresa tra i 25 e i 44 anni (41%) e tra i 45 e i 64 anni (24%) e quasi il 10% minorenni. La metà degli accessi riguarda casi di psicosi indotta da droghe, il 44% abuso di droghe senza dipendenza e il 6% dipendenza da droghe. Il 12% di questi accessi ha portato al ricovero in ospedale, di cui un terzo nei reparti di psichiatria". Il 70% dei ricoverati ha un’età tra i 25 e i 54 anni, ha aggiunto il ministro Schillaci, "rispetto alla sostanza stupefacente riportata nella diagnosi principale, i ricoveri direttamente attribuiti al consumo di cocaina sono stati il 25%, quelli riferiti al consumo di oppiacei il 17%, quelli al consumo di cannabinoidi il 6% e quelli correlati al consumo di sostanze stimolanti o allucinogene l’1,2%. Il 65% dei ricoveri ha una diagnosi di dipendenza e il 32% una diagnosi di abuso". Non solo ma lo scorso anno i Servizi ambulatoriali pubblici per le Dipendenze (SerD) "hanno assistito in totale 132.200 persone tossicodipendenti, 1,7% in più rispetto al 2022, di cui 17.423 nuovi utenti".
"Si registra nel tempo un progressivo invecchiamento degli utenti di queste strutture: per i nuovi utenti dal 1999 al 2023 l’età media sale da 28 a 34 anni; per gli utenti già in carico sale da 31 a 44 anni - ha aggiunto il ministro - il 58% degli assistiti risulta in carico per eroina, il 24% per cocaina, a cui si aggiunge il 2% per crack, e il 12% per cannabinoidi. Se consideriamo solo i nuovi utenti, dal 2015 al 2023 si registra una crescita di trattamento nei Serd per il consumo di cocaina/crack che raggiunge il 55%, nel 2015 era al 20%. Rispetto al passato che vedeva i Serd trattare soprattutto eroinomani, da qualche anno la nuova utenza consuma cocaina/crack".

Per chiudere spazio al non meno grave fenomeno dell’abuso di fentanyl. Due delle 25 allerte diramate dal Sistema nazionale di allerta precoce – si legge nella Relazione - concernenti un rischio concreto di gravi danni per la salute delle persone, hanno riguardato la diffusione appunto del fentanyl illecito (un oppioide sintetico con una potenza oltre 80 volte superiore a quella della morfina) e della xilazina (un potente sedativo, solitamente impiegato in veterinaria) usata nel mercato illegale come adulterante. "Il Fentanyl è una droga che purtroppo sta entrando in Italia – ha avvertito il ministro della Giustizia Carlo Nordio – E la quantità di una dose è equivalente a 100 volte una dose di eroina”. E poi ancora: "È un forte analgesico usato nelle malattie oncologiche, è scambiato via internet e costa molto meno dell'eroina". Ma, ha aggiunto informando di un’attività di monitoraggio in corso negli istituti penitenziari, "la cosa ancora più allarmante è che rischia di entrare nelle carceri" attraverso applicazioni in cerotti che vengono anche prescritti all'interno del carcere stesso. Mentre si sta sviluppando "un'ulteriore droga ancora più potente che èil Carfentanil", ha concluso.

 

La Relazione 2024

 

 

 

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