26 Luglio 2024

Bambini e disturbi psichici: Italia indietro, l'Emilia Romagna fa da battistrada

Crescono le psicopatologie nell'età evolutiva. Il Belpaese conta solo sei reparti dedicati e tre sono concentrati nella regione che ora si dota di due nuovi hub a Bologna e Parma. L'assessore Donini: "Innoviamo anche la residenzialità"

Di U.S.V.
Bambini e disturbi psichici: Italia indietro, l'Emilia Romagna fa da battistrada

Bambini sempre più vittime delle psicopatologie. E non solo come conseguenza del Covid. Eppure il nostro Paese è poco attrezzato per rispondere alle esigenze di difesa e cura della salute mentale nell’età evolutiva. L’Unicef ha ricordato che in Ue circa 11,2 milioni di minori e ragazzi soffrono di disturbi psichici. Di questi, 5,9 milioni sono maschi e 5,3 femmine. Nell’età 15-19 anni, circa l’8% patisce l’ansia e il 4% la depressione. Secondo Sinpia (Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza), invece, sono più di 2 milioni i bambini e i ragazzi colpiti da malattie mentali in Italia. Tra il 10 e il 20% di piccoli e adolescenti soffre di problemi neuropsichici e per l’Oms la metà dei disturbi psichiatrici sorge già prima dei 14 anni di età  

Il Bel Paese ha ad oggi solo sei reparti ospedalieri specificatamente dedicati alla psicopatologia dell’infanzia e adolescenza. Regione battistrada è, come spesso accade in sanità, l’Emilia Romagna, che ha appena dato il via al piano di riforma del Servizio per la Salute mentale e ha aperto due nuovi hub per i ricoveri dei pazienti in età evolutiva, a Bologna e Parma (che si aggiungono a quello dell’Area vasta Romagna), oltre a mettere a punto una nuova pianificazione delle residenzialità. In totale saliranno così a 25 i posti dedicati solo alle emergenze in età evolutiva.

Nel 2023, a fronte di una spesa complessiva di oltre mezzo miliardo di euro (504 milioni) per i servizi per la salute e mentale, 225 milioni di euro sono destinati alla residenzialità. Nel 2025 sono previsti ulteriori 5 milioni per i reparti dedicati ai minori. Cambia però anche la residenzialità degli adulti, per un più veloce recupero dell’autonomia e il rientro delle persone nel proprio contesto di vita.

Queste le due direttrici chiave della riorganizzazione che la giunta regionale ha appena varato, con l’obiettivo di affrontare al meglio l’aumento considerevole delle diagnosi di disturbi mentali e delle situazioni cliniche registrato negli ultimi anni. “Il considerevole aumento di situazioni cliniche, anche gravi, ha imposto una riflessione su come riorganizzare i Servizi di Salute mentale”, ha spiegato l’assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini. E sulla residenzialità ha aggiunto: “Abbiamo intenzione di intervenire con strumenti di gestione innovativi come il Budget di salute finalizzato alla recovery e le soluzioni abitative supportate, che mettono al centro i pazienti e favoriscono la personalizzazione dei percorsi di cura, il recupero dell’autonomia personale e l'inclusione sociale, che restano i principali obiettivi delle terapie”.

In Emilia-Romagna nel 2023 gli assistiti dai servizi di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza sono stati 64.895, di cui oltre 14mila nuovi utenti (23%); i pazienti trattati dai Centri di salute mentale adulti sono stati 80.740, di cui oltre 17mila nuovi utenti (21,6%); mentre le persone che hanno seguito un percorso di cura presso i Servizi per le dipendenze patologiche, limitatamente al primo semestre del 2023, sono state 21.563, di cui 4.617 nuovi utenti (2,9%).

I casi di ricoveri riconducibili ad emergenze-urgenze psichiatriche in età evolutiva negli ultimi anni sono aumentati in modo vertiginoso. Si è passati dai 289 del 2010 ai 745 del 2023, con un aumento del 157,8% rispetto al 2010. In questo quadro è emersa l’esigenza di una risposta omogenea su tutti i territori per la presa in carico dei pazienti acuti che favorisca la prossimità presso la propria residenza.

La Regione Emilia-Romagna è tra le poche in Italia che nel corso degli anni si è dotata di diversi flussi informativi per analizzare gli andamenti epidemiologici dei ricoveri e dei trattamenti territoriali erogati agli assistiti minorenni in situazione di emergenza, soprattutto di tipo psicopatologico. L’analisi è effettuata attraverso la raccolta di dati provenienti dalle schede di dimissione ospedaliere, dai servizi di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza territoriali e dall’Emergenza urgenza. Per ottimizzare e facilitare il percorso in regione sarà attivata una cabina di regia per i ricoveri dei pazienti in età evolutiva, che definirà le procedure e le modalità per l’invio, monitorerà l’occupazione dei posti letto, esaminerà eventuali criticità, modifiche dei percorsi terapeutici e faciliterà l’inserimento delle persone nei setting più adeguati, in primo luogo la famiglia.

 

 

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