20 Settembre 2024

"L'assistente infermiere? Gli Oss vanno inquadrati nelle professioni sanitarie"

L'INTERVISTA. La senatrice Guidolin (M5s): "Solo così potranno dare il giusto aiuto all'infermiere, che avrà anch'egli modo di crescere professionalmente, assumendo maggiori responsabilità"

Di Marta Tartarini

Creare una nuova figura, quella dell'assistente infermiere, può essere una opportunità per gli attuali operatori sociosanitari e fornire supporto agli infermieri, con una crescita professionale per entrambi, ma bisogna risolvere il nodo dell'inquadramento, altrimenti si rischia il flop. Ne è convinta la senatrice del Movimento Cinque Stelle, Barbara Guidolin, che riflette su questa novità, in attesa di approvazione in Conferenza Stato-Regioni, partendo proprio dalla sua esperienza lavorativa come Oss.

Interpellata da Nursind Sanità, la parlamentare sottolinea che "la nuova figura doveva essere definita a livello di ministero della Salute e non con un accordo in Stato-Regioni per essere inserita a pieno titolo nelle professioni sanitarie". Guidolin segnala poi "criticità rispetto al percorso formativo e alla attrattività per i giovani".
Ma partiamo dalla figura in arrivo. L’assistente infermiere sarà un Oss con esperienza sul campo e una formazione aggiuntiva (nel caso di un diplomato serviranno altre 500 ore di formazione).

Un percorso formativo più robusto non fa crescere il ruolo dell'Oss?
Sì, certo. E infatti partiamo da una considerazione: io sono d'accordo che si voglia creare una evoluzione dell'operatore sociosanitario per ridistribuire meglio i compiti e colmare i buchi che si creano nelle mansioni all'interno delle strutture, ma per svolgere mansioni di tipo sanitario e dare vero supporto agli infermieri devi essere inquadrato all'interno delle professioni sanitarie, altrimenti non lo puoi fare. Infatti, la figura dell'Oss con formazione complementare, creata nel 2003, anche allora in Conferenza Stato-Regioni, che ricalca sostanzialmente quella di cui si parla in questi giorni, non ha trovato spazio.

Perché? Ci può fare un esempio pratico?
Chi opera nei reparti sa bene che spesso l'infermiere si occupa di un alto numero di pazienti insieme a un gruppo di Oss, ma gli operatori non possono, banalmente, somministrare le medicine ai pazienti, senza la supervisione dell'infermiere. Questa situazione porta spesso gli Oss a svolgere funzioni al limite della legalità. Solo se diventa una vera figura sanitaria potrà dare il giusto aiuto all'infermiere, che avrà anch'egli modo di crescere professionalmente, assumendo maggiori responsabilità.

Non la convince la formazione aggiuntiva, perché?
L'attuale riforma prevede corsi regionali e non si è valutato invece un percorso negli istituti professionali statali a indirizzo sociosanitario che abbiamo già. Noi abbiamo ragazzi che arrivano alla maturità senza avere niente in mano per lavorare e diciamo loro che devono fare un corso a pagamento per diventare Oss, poi 24 mesi di esperienza e ancora un altro corso a pagamento per fare l'assistente infermiere. In altri Paesi come l'Inghilterra la maturità professionale ti porta a esercitare mansioni sanitarie.

Dunque, un percorso troppo lungo?
Lungo, costoso e quindi poco interessante per i giovani, che già non trovano attrattive le professioni sanitarie, considerate faticose e poco retribuite. È un mondo impegnativo, è vero, ma posso dire che quello che ricevi umanamente è anche più di quello che dai.

C'è dibattito infine sul nome. Lei come chiamerebbe questa nuova figura?
Forse assistente e basta... Altrimenti sembra subordinato all'infermiere e viene criticato perché induce a pensare che lo possa sostituire, ma non è così. L'infermiere, da quando è un laureato, non può essere rimpiazzato da una figura che ha una formazione più bassa. Gli Oss hanno competenze di base per soddisfare i bisogni primari di assistenza. L'assistente infermiere deve piuttosto migliorare l'organizzazione degli ospedali e delle Rsa, alleggerendo l'infermiere in alcune mansioni, per rendere così migliori le cure che garantiamo ai cittadini. A questo dobbiamo puntare.

 

 

 

 

 

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