11 Ottobre 2024

I medici di famiglia minacciano lo sciopero. E Schillaci prova a mediare

La Fimmg in stato di agitazione: "Servono risposte, non faremo le vittime sacrificali". Due le questioni : il nodo risorse in manovra e le incognite sul contratto. I dettagli

Di NS
I medici di famiglia minacciano lo sciopero. E Schillaci prova a mediare

Neanche il tempo di proclamare lo stato d’agitazione che subito il governo si è fatto sentire con i medici di base della Fimmg. Da Ancona, dove si è chiusa oggi la due giorni del G7 salute, infatti, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha immediatamente espresso la sua volontà di incontrare la categoria sul piede di guerra: "Siamo disponibili a incontrare i medici di famiglia. Li ho sempre difesi, ricordando che sono il primo presidio della sanità pubblica – ha evidenziato -, ma credo che dobbiamo affrontare il problema in modo più moderno. Il medico di famiglia da solo nel proprio studio oggi non è più attuale, con le novità della medicina e anche rispetto a ciò che i giovani medici oggi vogliono".

Ma quali sono le ragioni della protesta dei Mmg? Alla base della decisione, presa dal Consiglio nazionale Fimmg, "l’inaccettabile ritardo sulla definizione dell’atto di indirizzo, indispensabile per arrivare poi alla firma dell'Accordo collettivo nazionale (ACN) 2022 – 2024 - fanno sapere in una nota -, ma anche l’assenza di risorse aggiuntive per il raggiungimento di obiettivi di politica sanitaria in riferimento ad un’assistenza di prossimità".

"La medicina generale, pilastro fondamentale del Servizio sanitario nazionale - ha spiegato il segretario generale Silvestro Scotti - ha affrontato negli ultimi anni sfide straordinarie, tra cui la pandemia e l'evoluzione costante delle esigenze sanitarie della popolazione. Per far fronte a queste sfide e garantire una presa in carico di prossimità moderna ed efficace, è fondamentale dotarsi di un quadro normativo e contrattuale aggiornato. Per la Fimmg, la programmazione asfittica che non va oltre il 2026 e l’assenza dell'atto di indirizzo rappresenta un ostacolo non solo per la categoria, ma per l'intero Servizio sanitario e per la qualità del servizio offerto ai cittadini".
Quindi ha proseguito Scotti: "Abbiamo bisogno di risposte concrete per poter mettere in atto le riforme necessarie, come l'integrazione della telemedicina, la digitalizzazione dei servizi, il potenziamento delle risorse per la medicina territoriale e una migliore tutela del lavoro dei medici di famiglia attraverso la loro organizzazione di offerta per gruppi di assistenza con personale e strumenti diagnostici".

Durissimo il richiamo che arriva dall’intera categoria al Mef e alla Conferenza delle Regioni, proprio per le questioni contrattuali. "Siamo pronti a batterci affinché la questione si definisca già nei prossimi mesi. Allo stato attuale i medici di medicina generale, che pagano in proprio tutte le spese legate alla professione, sono costretti con uno stipendio allineato al costo della vita del 2021, a supportare l’inflazione corrente. Non volevamo essere eroi in tempo di pandemia – ha concluso il segretario – non saremo vittime sacrificali ora. In assenza di risposte concrete, che devono arrivare soprattutto a tutela della salute dei cittadini, dallo stato di agitazione saremo pronti a dichiarare lo sciopero". 

 

 

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