15 Gennaio 2025

"La professione infermieristica? Ha bisogno di un restyling per attrarre giovani"

Per prima cosa "occorre una modifica della legge 42 del 1999 per consentire alla categoria il riconoscimento di attività ad oggi assegnate formalmente ai medici ma svolte da noi"

Di Andrea Bottega*

Se c’è una professione sanitaria per la quale è urgente un restyling questa è senza dubbio quella infermieristica. Una necessità resa inderogabile dal costante invecchiamento della popolazione che grava sul nostro Ssn, oltre che dalla cronica carenza di infermieri, sempre più difficili da reperire sul mercato del lavoro. E' questo che ho sottolineato a Montecitorio, durante l'audizione che si è svolta oggi nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul riordino delle professioni sanitarie.

Ho anche ricordato la difficile situazione che vive la categoria che è quasi in estinzione. Parliamo di 65mila unità che mancano, secondo le stime della Corte dei Conti. Pesano il fenomeno degli abbandoni, tra dimissioni anticipate e fuga all’estero (sono 30mila gli infermieri laureati in Italia che esercitano la professione oltreconfine), ma anche una sempre più ridotta capacità di attrarre giovani. Il numero di laureati in infermieristica nel 2022, non a caso, è stato di 16,4 per 1000 abitanti rispetto alla media Ocse di 44,9.

Da questo quadro allarmante discendo le proposte che come Nursind abbiamo avanzato in Parlamento. Ho chiesto per prima cosa una modifica alla legge in materia di professioni sanitarie (la 42 del 1999) per consentire alla categoria il riconoscimento di attività ad oggi assegnate formalmente ai medici, ma frequentemente svolte dagli infermieri. Sono convinto che si riuscirebbe così, valorizzando la professione, a incidere anche sui tempi d’attesa delle prestazioni.

 

La seconda proposta prevede di introdurre nel nomenclatore tariffario voci ad hoc che individuino le attività infermieristiche. Ad oggi, infatti, sono presenti solo prestazioni mediche, ad eccezione della visita di controllo ostetrica. Sarebbe un passo avanti nella direzione di una maggiore autonomia del nostro lavoro. Ultima, ma non per importanza, la mia richiesta di inserire tra le professioni usuranti quella infermieristica: l'inquadramento come lavoro gravoso non tutela a sufficienza gli infermieri. È incomprensibile, a mio avviso, che per solo 18 notti in meno all’anno, rispetto alla soglia delle 78, non possano neppure godere di alcun benefico previdenziale.

 

 

*segretario nazionale Nursind

 

 

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