30 Gennaio 2025

Medici di base: la legge di Forza Italia cerca la mediazione

Il testo presentato dai vertici del partito tenta di mettere i professionisti al servizio del nuovo assetto di assistenza territoriale senza sconvolgere il loro status giuridico. Cappellacci a Nursind Sanità: “Modifiche a regole su orari e stipendi”

Di Marta Tartarini

Con gli obiettivi fissati dal Pnrr sulla medicina di prossimità, una riforma dei medici di famiglia è sempre più irrinunciabile. Tant’è che nel dibattito si è imposto anche il tema della dipendenza degli Mmg dal Ssn. Una proposta spinta da diverse regioni e che sarebbe oggetto di approfondimento al ministero della Salute, ma che ha suscitato le proteste delle sigle dei diretti interessati. Il titolare di Lungotevere Ripa, Orazio Schillaci, del resto, da tempo riflette sulla necessità di un cambio di assetto per questi professionisti.

La proposta di Fi rimodula le ore di lavoro
A venire loro incontro, adesso, è la proposta di legge di Forza Italia, che infatti non modifica lo status normativo dei medici di base e non tocca il tabu della dipendenza dal Ssn. Il testo degli azzurri trova il consenso delle organizzazioni dei camici bianchi e mantiene il rapporto di collaborazione in convenzione, che i professionisti ritengono garantisca meglio la relazione fiduciaria medico-paziente. Il partito di Antonio Tajani pensa piuttosto a una rimodulazione delle ore di lavoro per poter inserire i medici di base anche nelle strutture che andranno a costituire la nuova assistenza territoriale, disegnata con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Il legame con le Case di comunità
Il testo, depositato alla Camera e presentato dai vertici del partito, intende intercettare le grandi trasformazioni della medicina di territorio, appunto, senza toccare lo status ma rimodulando l'impegno dei quasi 38mila medici di famiglia con una maggiore integrazione con le nascenti Case di comunità. Il capogruppo Paolo Barelli spiega che gli azzurri non vogliono "alterare la natura giuslavoristica del medico di base che nella nostra proposta restano in regime convenzionale di parasubordinazione. Il nostro testo - sottolinea - è aperto al dialogo del mondo della sanità e ai suggerimenti per assicurare che ci sia un iter positivo”.

Il nodo delle liste d’attesa e dei Pronto soccorso
La proposta sarà presentata anche in Senato. Della necessità di una riforma complessiva e di inserire più medici a servizio dei cittadini parla il leader Antonio Tajani, per il quale “bisogna migliorare l'organizzazione dei medici di famiglia e la medicina territoriale per affrontare il nodo delle liste di attesa e dell'ingolfamento dei Pronto soccorso. Dobbiamo - insiste - fare in modo che si arrivi in ospedale solo se necessario". Per questo va potenziato il ruolo di filtro dei medici di base, per i quali l'orario resterebbe di 38 ore settimanali, ma ripartite in modo diverso.

La suddivisione dell’orario di lavoro
Il presidente della commissione Affari sociali Ugo Cappellacci, coordinatore del tavolo di lavoro che ha elaborato la proposta, ribadisce che non si intende cambiare la natura del rapporto di libera professione degli Mmg, ma "valorizzare il loro ruolo e rafforzarne la prossimità con i cittadini". In particolare, il deputato spiega a Nursind Sanità che l'idea è quella di "suddividere le 38 ore in 20 da svolgere nei loro studi, con le visite ambulatoriali, e 18 ore nelle Case di comunità. Questo anche con lo scopo di incentivare i cittadini a usare le nuove strutture".

Il nuovo meccanismo sugli stipendi
C'è poi una novità sul fronte degli stipendi. "Proponiamo - illustra ancora Cappellacci - un meccanismo di quota fissa e una parte variabile, pari ad almeno il 30% del totale, che porterà sicuramente un aumento di stipendi per quei medici che hanno un numero basso di assistiti. Quindi sarà più facile portare i medici nelle località più difficili e meno abitate". Il presidente di commissione spiega infine che il testo è a "invarianza finanziaria: lungo il percorso parlamentare saranno meglio definite e quantificate le eventuali necessità".

Il sostegno delle associazioni di settore
Le associazioni dei medici apprezzano la proposta e sostengono un'azione riformatrice che non intacchi la natura giuridica del loro rapporto. Alla conferenza partecipano diversi esponenti dei professionisti. Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei medici di Roma, che sottolinea che non "c'è bisogno di stravolgere l'ordine giuridico ma bisogna migliorare la capillarità della rete. Quindi queste norme sono importanti per una migliore presa in carico e per ridurre le liste di attesa". Anche Filippo Anelli, presidente Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri) esprime apprezzamento per il fatto che "il tema torna all'attenzione del Parlamento: è giusto che se ne occupino partiti e professionisti". Questo testo, osserva ancora, "risponde all'esigenza reale di dotare i medici degli strumenti tecnologici necessari, che non possono avere nei singoli studi ma trovare nelle Case di comunità, dove si potrà sviluppare anche un maggiore lavoro di équipe". Infine, il segretario della Federazione italiana dei medici di famiglia (Fimmg), Silvestro Scotti, apprezza l'impianto della legge e "il riconoscimento del ruolo del medico di base".


La proposta di legge di Forza Italia

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