12 Febbraio 2025

Medici di famiglia, il nodo riforma approda al tavolo di governo

Confronto a Palazzo Chigi anche con il ministro Schillaci. Non si registrano svolte decisive. Permangono i mal di pancia delle sigle sindacali

Di Pa.Al.

C’era attesa per il tavolo convocato a Palazzo Chigi oggi, cui hanno partecipato la premier Giorgia Meloni i due vice Antonio Tajani e Matteo Salvini e, tra gli altri, il ministro della Salute, Orazio Schillaci. Ma forse nessuno dei 'commensali' si aspettava grandi svolte. Anche perché tra le portate più ghiotte del menù c’era la sempre evocata e mai realizzata riforma dei medici di medicina generale.

 

Un tema divisivo in primis per i diretti interessati. C’è da dire, però, che pure nella maggioranza di governo le posizioni sono distanti. Con il ministro Schillaci che ripete a ogni occasione l’imprescindibilità di questa riforma, anche per attrarre giovani camici bianchi, e partiti tipo Forza Italia che hanno una linea più soft, come dimostra la proposta di legge sul tema presentata nei giorni scorsi dal ministro Tajani insieme ai vertici azzurri.

 

Morale? Il vertice di oggi non ha segnato nessuna svolta. Non ci sono stati passi avanti significativi da registrare. E, infatti, da Lungotevere Ripa rilasciano un comunicato in cui si parla di "occasione per un confronto ampio su diversi temi della sanità a partire dalle liste d’attesa fino ai medici di famiglia". Con tanto di chiosa, altrettanto neutra, da parte del ministro Schillaci: "Un Servizio sanitario nazionale più efficiente e soprattutto più equo è obiettivo comune del governo, delle Regioni e dei partiti di maggioranza per migliorare i servizi ai cittadini". Dalle parti delle sigle sindacali interessate, invece, non mancano i mal di pancia. Come raccontano a Nursind Sanità fonti di settore "c’è molta confusione, ma anche diversi danni che saranno difficili da recuperare a breve. C’è un clima di totale disaffezione soprattutto tra i giovani che, invece – concludono – andrebbero coinvolti". 

 

 

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