28 Febbraio 2025

Nuova malattia virale in Congo. L'Oms indaga

Nelle ultime settimane registrati 53 decessi in zone occidentali della Repubblica democratica. Preoccupa il lasso di tempo breve tra insorgenza di sintomi e decessi. Il virus è stato individuato la prima volta a gennaio in tre bambini. Due i focolai

Di NS
Foto di SAMUEL GABRIEL

Riflettori dell’Oms ancora puntati sulla Repubblica democratica del Congo. Nelle ultime settimane, infatti, in alcune zone occidentali, è emersa una misteriosa malattia virale che ha causato almeno 53 decessi, secondo quanto affermato dalle autorità. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, i medici sono particolarmente preoccupati per il breve periodo tra l’insorgenza di quelli che sembrano essere i sintomi di una febbre emorragica' e la morte (circa 48 ore). Il che fa temere che potrebbe esserci un numero elevato di decessi se l’epidemia continua.

 

EPIDEMIE VIRALI

Si tratta dell'ultima epidemia virale che ha colpito la regione dell'Africa orientale nell'ultimo anno, dopo quelle di Marburg e Mpox, tra le altre. La Repubblica democratica del Congo è suscettibile alle epidemie a causa del suo clima tropicale, in cui proliferano patogeni, e delle sue fitte foreste che espongono le persone alla fauna selvatica che può trasmettere malattie. Molte malattie virali nel Paese e altrove sono state anche collegate al consumo di carne di animali selvatici.

IL NUOVO VIRUS
Il nuovo virus è stato individuato per la prima volta a gennaio, in un remoto villaggio chiamato Boloko, nella provincia di Equateur. Si è manifestato in tre bambini che avevano mangiato un pipistrello morto, secondo l'Oms. Tutti e tre i bambini, di età inferiore ai cinque anni, sono morti entro 48 ore dalla presentazione dei sintomi, tra cui febbre, brividi e mal di testa, tra il 10 e il 13 gennaio. Altri quattro decessi sono stati successivamente registrati nello stesso villaggio tra bambini di età compresa tra i cinque e i 18 anni, tutti con sintomi simili, a fine gennaio. Un decesso, il 22 gennaio, è stato poi registrato nel vicino villaggio di Danda. Il 9 febbraio invece è stato identificato un secondo focolaio della malattia a Bomate, una città separata e piuttosto distante.

I NUMERI DEL CONTAGIO

Fino al 15 febbraio, tirando le somme sono 431 i casi con 53 decessi. Un tasso di mortalità del 10,7%, a detta dell'Oms. Circa la metà dei decessi, inoltre, è stata registrata entro 48 ore dall'insorgenza dei sintomi.

I SINTOMI
Secondo l'Oms, i sintomi ricondurrebbero a un gruppo di malattie chiamate febbri emorragiche virali (Vhf). Esempi riconosciuti di tali malattie includono Ebola, febbre di Lassa e virus di Marburg. Nel dettaglio nella sintomatologia del nuovo virus rientrano febbre, brividi, mal di testa, dolori muscolari, sudorazione, naso che cola, rigidità del collo, tosse, vomito, diarrea e crampi addominali.
Sempre secondo l'Oms, non è chiaro esattamente quale sia la causa della malattia o come si trasmetta il virus. Non è stato, inoltre, ancora stabilito un chiaro collegamento tra i due focolai. Anzi, da un report dell'Organizzazione, non sarebbe da escludere - proprio per la mancanza di un collegamento evidente tra i due hotspot - che si tratti di "due eventi sanitari separati".
Sul piano delle ipotesi, potrebbe essere coinvolto un "grave agente infettivo o tossico", ovvero un virus naturale. Alcuni esperti sanitari sospettano che la malattia virale possa essere zoonotica, ovvero una malattia che si diffonde dagli animali agli esseri umani, a causa delle segnalazioni di bambini che hanno appunto mangiato un pipistrello, portatore di virus che possono essere mortali per gli esseri umani. "Le sfide principali includono anche la rapida progressione della malattia, con quasi la metà dei decessi che si verificano entro 48 ore dall’insorgenza dei sintomi in una delle zone sanitarie colpite e un tasso di mortalità eccezionalmente alto in un’altra”, ha affermato l’Oms.

 

TEST E ISOLAMENTO

A inizio febbraio, l’Istituto nazionale per la ricerca biomedica di Kinshasa ha analizzato campioni di dodici casi attivi e di una persona deceduta. I risultati dei test hanno escluso malattie emorragiche simili come l'Ebola e il virus di Marburg. I test e il tracciamento dei contatti continuano nelle località colpite da parte di team di personale locale e funzionari dell'Oms. Tuttavia, la lontananza dei due hotspot, così come la limitata capacità di laboratorio e l'infrastruttura sanitaria generalmente debole nella Repubblica democratica del Congo, come ha avvertito l'Organizzazione mondiale della sanità, potrebbero far sì che la malattia si diffonda ulteriormente. Nel frattempo, in alcuni villaggi della regione sono state allestite stanze di isolamento e gli operatori sanitari si stanno recando nelle comunità per informare la popolazione sulla nuova malattia. 

 

 

 

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