11 Ottobre 2024

Un piano triennale per assumere infermieri. Ma intanto arrivano quelli indiani

Il ministro Schillaci spiega le richieste avanzate a Giorgetti in manovra, a cominciare dalle assunzioni di personale, e anticipa che il protocollo per accogliere i professionisti dall'India è pronto. Soddisfazione per la chiusura del G7 Salute

Di Pa.Al.

"Nella prossima manovra avremo un piano triennale di assunzioni per medici e infermieri, che consentirà di mettere fine anche al fenomeno dei medici 'gettonisti'". Lo ha detto il ministro Orazio Schillaci ad Ancona dove si sono chiusi oggi i lavori del G7 Salute. Il responsabile del dicastero di Lungotevere Ripa si è soffermato in particolare sugli infermieri, per i quali si registra la carenza più forte. Basta guardare ai dati Ocse, ha infatti sottolineato, per rendersi conto di come questi professionisti manchino "in misura maggiore rispetto ai medici". Oltre ad essere anche i meno pagati: "In Italia chi è pagato poco – ha rimarcato - sono gli infermieri più che i medici". Morale? "Le richieste che quest’anno sono state fatte al ministro delle Finanze prioritariamente riguardano il personale, inteso come nuove assunzioni di medici, infermieri, operatori sanitari e personale che già lavora nel Ssn e il cui ruolo deve essere rivalutato".


Che ci sia un problema di attrattività della professione infermieristica sembra essere ben chiaro a Schillaci che, non a caso, batte su questo tasto, annunciando che il protocollo operativo per far arrivare infermieri dall’India è quai pronto: "Ci consentirà di tamponare la carenza di infermieri, ma noi stiamo lavorando per far sì che la professione diventi più attrattiva".
Certo, i dubbi della categoria sul sostegno che può arrivare dai professionisti indiani sono ben noti, ma il ministro, da parte sua, difende la scelta: "Dovranno imparare l’italiano e per questo si stanno predisponendo delle piattaforme”, tuttavia, "abbiamo scelto gli infermieri dall'India perché hanno dei diplomi di qualità che possono essere riconosciuti dal nostro sistema".

Ma Schillaci spiega anche che in manovra ci sarà spazio per il Piano pandemico: "Metteremo in Finanziaria le risorse necessarie per l’approvazione del Piano pandemico, rispondendo alle richieste economiche per la sua piena applicazione arrivate dalle Regioni”. Salvo poi, però, virare sull’auspicio: "Si tratta di un Piano pandemico moderno che guarda a tutte le possibili emergenze e, quindi, sono certo che nella Finanziaria ci saranno le risorse per approvarlo e poi averlo a disposizione di tutti".
Sempre sul fronte delle risorse, inoltre, l’Italia nel corso della riunione di ieri con i ministri della Finanze, ha anche annunciato "un finanziamento di 21 milioni di dollari nel prossimo triennio e una partnership globale senza scopo di lucro" a sostegno dello sviluppo di nuovi antibiotici, ha detto il ministro, sottolineandone l’importanza "per avere nuove armi contro i batteri che diventano sempre più resistenti". "Questa è una scelta chiara e concreta e con essa l'Italia è in prima linea insiema agli altri governi del G7 nella sperimentazione di soluzioni nuove per gestire la crisi dell'antibiotico resistenza. I fondi rientrano negli incentivi 'push' per incoraggiare gli investitori con un supporto pubblico a destinare risorse per ricerca e sviluppo di nuovi antibatterici. Vogliamo agire nello stesso stempo anche sugli incentivi, i 'pull', per rendere attrattivo il mercato e incoraggiare i privati a investire. Stiamo valutando la possibilità - ha continuato - di utilizzare parte del Fondo che già esiste per i farmaci oncologici e non, senza penalizzare le finalità del Fondo stesso".

Quello dell'antimicrobico resistenza, del resto, è stato uno dei temi centrali della due giorni del G7 e secondo Schillaci "è la vera pandemia", una "guerra silenziosa" da affrontare "insieme, considerato il numero elevato di decessi che ci sono anche in Italia dovute alle infezioni ospedaliere legate alla resistenza dei batteri. 
In generale, tirando le somme della riunione ministeriale, Schillaci ha evidenziato prorpio che sui temi si sono cominciate a dare "risposte concrete". Persino, ha concluso il ministro sull'IA: "L'intelligenza artificiale non va temuta o contrastata, ma governata: dobbiamo avere un approccio etico, ricordare che nessuna tecnologia può sostituire le decisioni prese dall'uomo, nel nostro caso dai medici e dagli operatori sanitari. Proprio su questo argomento, così importante e innovativo, la nostra presidenza ha prodotto un risultato concreto e significativo. Per la prima volta i membri del G7 hanno approvato un ‘policy brief’ su 'Intelligenza Artificiale e Salute".

 

 

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