31 Maggio 2023

Pillola gratis, "Aifa la approvi per tutelare le fasce deboli"

Ne parla con Nursind Sanità la ginecologa Silvana Agatone, fondatrice e presidente dell'associazione Laiga: "Se il governo è lungimirante, dovrebbe dare alle donne la possibilità di programmare quando avere un figlio"

Di Barbara Laurenzi
Pillola gratis, "Aifa la approvi per tutelare le fasce deboli"

Con la pillola anticoncezionale gratuita si tutelerebbero le fasce sociali più deboli. A partire dalle giovani donne, purtroppo sempre più precarie e quindi esposte. A dirlo a Nursind Sanità è la ginecologa Silvana Agatone, fondatrice e presidente dell'associazione Laiga - Libera associazione italiana ginecologi non obiettori per l’applicazione della 194 - che riunisce operatori sanitari, medici, infermieri che si battono per la libertà della donne di poter abortire.

La dottoressa, da oltre 40 anni in corsia come medico non obiettore, commenta lo stop momentaneo dell’Aifa alla gratuità della pillola anticoncezionale per tutte le donne. Lo scorso 21 aprile, infatti, il Comitato prezzi e rimborsi dell’Agenzia italiana del farmaco aveva dato via libera alla decisione di rendere gratuito l'anticoncezionale orale per le donne di ogni età. Il Cda, però, ha chiesto ulteriori approfondimenti, prevedendo un’istruttoria da parte delle Commissioni consultive e impegnandosi ad attivare un tavolo di concertazione con i Ministeri e la Conferenza delle Regioni. Eppure la pillola gratuita è già realtà in alcuni Paesi europei e in alcune regioni e provincie italiane, come Emilia Romagna, Toscana, Piemonte, Puglia, Lazio e Provincia Autonoma di Trento, dove viene garantita alle giovani di diverse età.

"Già nel 2018 l’allora ministra della Salute Beatrice Lorenzin aveva eliminato l’ultima pillola collegata col sistema sanitario nazionale, quindi ora è tutto a pagamento", ricorda la dottoressa Agatone, specificando che "se vogliamo evitare gravidanze non volute in quello specifico momento, la contraccezione è fondamentale. E, ad oggi, la pillola è il metodo che dà più sicurezza, insieme alla spirale. Quindi, se si vuole dare alle donne una possibilità che scientificamente esiste, ossia quella di avere una gravidanza nel momento in cui la si desidera, bisognerebbe darla a tutta le fasce che compongono la popolazione, non solo a quelle più avvantaggiate”. “Se tutto è a pagamento, saranno portate a rinunciarci le più deboli. Ossia le donne che hanno ancora stipendi più bassi degli uomini. E soprattutto, purtroppo, le giovani. Perché sappiamo che le nuove generazioni sono quelle che hanno lavori precari".

Per tutte queste motivazioni, secondo l’esperta, "serve una pillola che sia passata dal sistema sanitario nazionale. Perché sarebbe una tutela nei confronti di chi è più fragile”. Dalla presidente di Laiga viene inoltre una riflessione sulla spinta che, in questo senso, dovrebbe venire dall'esecutivo. “Se un governo è lungimirante, allora dovrebbe dare alle donne la possibilità di programmare quando avere un figlio. Ma questo Governo, che cosa vuole? Sembra che dica no all’aborto e no alla pillola. Allora viene da domandarsi se vuole trasformare il Paese in una favelas, dove chi è ai margini lo diventa ancora di più". "Visto che la destra ha delle difficoltà con l’interruzione volontaria di gravidanza, allora sarebbe bene che i figli ci fossero solo quando sono stati pianificati e desiderati”, conclude.

 

 

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